martedì 26 ottobre 2010

La Città Incantata


Ultimamente mi capita spesso, leggere immagini e trovarci dentro qualcosa di nuovo e di mio, come un pezzo che mi fossi perso, chissà come, tanto tempo fa; qualcosa che riconosco, pur essendo nuovo e quindi diverso. Ritrovo le immagini e mi si bagnano un po' gli occhi. La roba che si muove è tanta e non è questo il post in cui troverò le parole, in questi giorni in cui il cuore si allarga in un colore che non conoscevo, mi basta riconoscere e riconoscermi. Le parole verranno, questo è il tempo del fare.

5 commenti:

  1. Ho la videocassetta di questo film che amo. E' un tuffo nella fantasia, in un mondo popolato di creature realmente esistenti seppur nel mito delle tradizioni popolari.
    Però tra le tante scene che mi toccano c'è quando inizia il viaggio in treno con le ombre dei viaggiatori: sarà anche per la musica ma lentamente mi piglia il groppo in gola. E mi colpiscono sempre quelle ombre, guardale, sono persone che vengono dalle campagne o da quelle periferie che confinano con le campagne: le donne robuste (impronta tipica di Miyazaki) con il fazzoletto sul capo...non so, personalmente non credo facciano parte del passato del maestro (le donne contadine della sua infanzia erano in genere vestite un pò differentemente) ma di un immaginario occidentale coltivato con affetto e che -almeno a me- evoca un non so che che sa di infanzia, di documentari in bianco e nero sull'emigrazione o di viaggi della domenica, cose così. E' una cosa che riesco a focalizzare se ci penso perchè in realtà mi sorge fuori a livello sensibile, emotivo...

    Isa

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  2. Non a caso ho scelto questa immagine: anche per me il momento migliore del film è il viaggio in treno, i viaggiatori ombra e la scelta di portare con se il demone senza volto, che come spesso accade nei film di miyazaki non è un male assoluto da distruggere ma solo un essere malato che trova nel cibo dello spirito del fiume e nell'interessamento della protagonista una via al cambiamento. C'è in tutti i film di miyazaki una umanità profonda e una pulizia che mi apre il cuore ogni volta.

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  3. Si, certo che sono sbrodolona con e parole...

    A proposito: hai visto La Principessa Mononoke (??) per caso? Pare sia il film più..cinico, con una visione molto differente delle cose rispetto a tutti i films di Miyazaki.

    ISA

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  4. Non sei affatto sbrodolona con le parole, anzi, condivido il tuo commento in ogni punto. La principessa Mononoke l'ho visto, ma francamente è forse quello che mi è piaciuto meno, vuoi per l'ambientazione (una sorta di giappone feudale verso la fine del settecento, a occhio e croce), vuoi per la storia che alla fine mi ha lasciato un po' deluso. Non direi che sia cinico, non più di nausicaa della valle del vento, direi, ma forse è il film meno poetico, c'è molta azione e manca del tutto l'elemento umoristico che negli altri film è sempre presente. Invece non sono riuscito ancora a finire una tomba per le lucciole, che è di una tristezza feroce e dopo un po' non lo reggo, mi viene da staccare, però so che non è suo...

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  5. Una tomba per le lucciole effettivamente non è di Miyazaki, nn ricordo l'autore ma probabilmente è un suo allievo visto lo stile simile. E, si, nemmeno io credoriuscirò mai e poi mai a vederlo, mi son bastate poche scene...
    Delle Principessa avevo sentito dire che era un film cinico o per lo meno è un film in cui tutta quella poesia e quella visione pro-natura (un pò bucolica, diciamocelo) del maestro nn c'era, come fosse un segno dei tempi in cui occorra prender atto del fatto che la natura e la cultura contadina possono soccombere alla tecnologia. Forse anche per quello non c'è nemmeno l'elemento umoristico.

    Isa

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