lunedì 16 agosto 2010

Ancora su David Foster Wallace


Tempo fa avevo scritto di David Foster Wallace, e di come avessi apprezzato l'idea che una rivoluzione delle coscienze non possa che passare da una rinuncia al cinismo postmoderno di cui la nostra cultura è intrisa. In un interessante articolo ben tradotto qui, e segnalato nel blog citato l'altro giorno, DFW prova a tracciare una base da cui ripartire, stavolta a mio avviso sbagliando completamente l'appoggio. Nel discorso tenuto in occasione della cerimonia delle lauree del Kenyon College nel 1995 infatti Wallace dice:

"...nella trincea quotidiana in cui si svolge l’esistenza degli adulti non c’è posto per una cosa come l’ateismo. Non è possibile non adorare qualche cosa. Tutti credono. La sola scelta che abbiamo è su che cosa adorare. E forse la più convincente ragione per scegliere qualche sorta di dio o una cosa di tipo spirituale da adorare – sia essa Gesù Cristo o Allah, sia che abbiate fede in Geova o nella Santa Madre Wicca, o nelle Quattro Nobili Verità, o in qualche inviolabile insieme di principi etici – è che praticamente qualsiasi altra cosa in cui crederete finirà per mangiarvi vivo. Se adorerete il denaro o le cose, se a queste cose affiderete il vero significato della vita, allora vi sembrerà di non averne mai abbastanza. È questa la verità. Adorate il vostro corpo e la bellezza e l’attrazione sessuale e vi sentirete sempre brutti. E quando i segni del tempo e dell’età si cominceranno a mostrare, voi morirete un milione di volte prima che abbiano ragione di voi. Ad un certo livello tutti sanno queste cose. Sono state codificate in miti, proverbi, luoghi comuni, epigrammi, parabole, sono la struttura di ogni grande racconto. Il trucco sta tutto nel tenere ben presente questa verità nella coscienza quotidiana. Adorate il potere, e finirete per sentirvi deboli e impauriti, e avrete bisogno di avere sempre più potere sugli altri per rendervi insensibili alle vostre proprie paure. Adorate il vostro intelletto, cercate di essere considerati intelligenti, e finirete per sentirvi stupidi, degli impostori, sempre sul punto di essere scoperti. Ma la cosa insidiosa di queste forme di adorazione non è che siano cattive o peccaminose, è che sono inconsce. Sono la configurazione di base."

Probabilmente il problema è che DFW è americano, e gli americani sono pervasi da un sentimento religioso apparentemente incrollabile. L'idea che si possa sfuggire o addirittura non appartenere a questo meccanismo, non lo sfiora nemmeno. Peggio, arriva a sostenere che piuttosto che l'adorazione del denaro meglio l'adorazione di Gesù, senza spiegarci perché, né dove stia la differenza. "Qualsiasi altra cosa finirà per mangiarvi vivo", dice Wallace. Beh, è quello che succede anche con la religione, col golf, con qualsiasi altra cosa nel momento in cui si smette di avere un rapporto con la realtà umana dell'altro per concentrarsi sull'oggetto della propria ossessione. Mangiare un gelato durante una passeggiata è sano, nutrirsi solo di gelati fa male, pensare solo al gelato senza più riuscire a vedere la realtà umana di chi ci circonda è indice di una malattia del pensiero, e se è il pensiero ad essere malato, l'oggetto verso cui è diretto è ininfluente , è il pensiero che è da cambiare. Se uno ha l'abitudine di infilarsi su per il naso qualsiasi cosa trovi, la cura non è procurargli oggetti che siano piccoli e morbidi, allo stesso modo per cui la cura per un alcolista non è procurargli bibite meno alcoliche. La cura è capire perché lo fa e guarirlo dalla sua ossessione. Il pensiero religioso è anzi peggiore, il gelato almeno esiste, la religione invece indirizza il pensiero verso un oggetto irreale, che assomma caratteristiche solo positive, e col quale non è quindi possibile confrontarsi. Che non lo abbia capito, che non sia riuscito a trovare fuori di sé altro appoggio all'infuori di questo terreno scivoloso, è una tragedia.

1 commento:

I commenti sono moderati, i commenti anonimi non vengono pubblicati.