mercoledì 10 agosto 2011

Die kunst der fuge


Sono un sacco di giorni che non metto piede qui dentro, più di un mese. Ormai non aprivo questa pagina nemmeno per controllare i link, che comunque trovo quasi identici in altri luoghi. Mi chiedevo perché, poi ho capito. Si scrive di quello che si fa, si pensa, si desidera, si teme, si odia o si ama. Non si può scrivere senza essere. E io ultimamente non sono stato. Frastornato dalla realizzazione di Terre Rare, assorbito da altrove in cui la mia presenza è utile, ma non necessaria, votato alla risoluzione di logistiche, alla semplificazione dei problemi, alla eliminazione dell'impiccio, di me non resta neppure il più piccolo riflesso, nello specchio del desiderio. Scomparso, sparito. Facile fuga consueta, la mia, comodo arrocco, assistenzialismo pretesco e vile di chi aiuta a camminare quello con la gamba rotta mentre nasconde sotto il camice la sua deformità. Arriva l'estate e come ogni volta mi trovo assente, incapace di organizzare un viaggio, una vacanza, una gita. Odio il mese di agosto, odio dover decidere cosa fare di me in questi giorni in cui tutti da qualche parte sono, e fanno quello che desiderano. Mentre io, ancora una volta, non andrei da nessuna parte, dormirei soltanto, in attesa di poter di nuovo essere per. E da questo, ritagliarmi fughe. Com'è difficile uscirne. L'anno prossimo, ecco. L'anno prossimo a Predoi. Ma intanto anche a Genova, tra qualche giorno. Un passo alla volta, che le rivoluzioni così si fanno.

4 commenti:

  1. Sicuramente per motivi differenti ma anch'io vorrei addormentarmi e svegliarmi a Settembre...

    Mi piace tantissimo la prima foto in alto a sinistra stavo provando a lasciare un commento su Flickr ma sono apparse due palle che giravano all'infinito...(che stranezza!)
    Comunque stavo anche chiedendo se è un albero??

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  2. Orsa, che piacere averti qui! Le palle che girano sono un fenomeno comune, anche se sperabilmente non all'infinito. La foto è effettivamente di un'albero, scattata al giardino dei semplici qui a Firenze questa primavera. E' anche il primo tentativo di fare una foto "seria" con l'iphone e, nonostante abbia richiesto un uso massiccio di photoshop, non è andata malaccio.

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  3. Non so perchè ma sono piacevolmente sorpresa del tuo piacere :)

    EHEHEH...giuro che c'erano davvero due palline che giravano, suppongo fosse il caricamento, forse è il mio PC che va lento, comunque a un certo punto ho rinunciato.
    Ehi non mi ricordo di un giardino dei semplici (a parte il complesso musicale preistorico) a Firenze, ci ho vissuto 4 anni, mi ricordo bene quello di Boboli però, lavoravo lì vicino.
    Photoshop eh? Beh, quella corteccia in effetti sembra surreale ma è bella, veramente una bella foto.
    Ciao sonnambulo :)

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  4. Sì, bhé, le rivoluzioni si preparano lentamente, ma il farle è un poco più immediato del "tra un anno"... Sennó non sarebbero rivoluzioni :D
    OrsaBeep: il giardino dei Semplici è l'orto botanico, quindi a parte chi va a visitarlo appositamente non è che è il giardinetto dove si va a passeggiare abitualmente... In 4 anni puó ben sfuggire (anche in trentapassa) :)

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