mercoledì 15 dicembre 2010

Ovvietà.

Come per tutte le cose, per scrivere serve tempo. Per cancellare, invece, basta un secondo. 

10 commenti:

  1. Dipende dal supporto su cui si scrive. Talvolta cancellare è una faccenda laboriosa e il risultato insoddisfacente. (Per esempio: cancellazione di segni a lapis dalle pagine di un libro: restano spesso dei solchi. E anche i supporti elettronici… Brr! Tracce ovunque…) Se parliamo del gesto in sé, invece, è proprio vero – possiede anche un’aura di tragica solennità.

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  2. Si cancella ma permane il sapere di aver cancellato. Una macchia resta sempre, allora?

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  3. Ma la pagina non rimane mai più bianca.

    U.C.A.

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  4. L'appartenente all'Unione Commentatori Anonimi l'ha saputo dir meglio di me. Grazie C.A.

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  5. La mente si affanna per una pagina di vita, solo una pagina, un piccolo paragrafo direi - breve, sofferto e pieno di paure, ansioso e ambiguo - che non si può più cancellare. E che ha già cancellato tanto.

    UCA.

    Grazie Adoratrice

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  6. Unione Commentatori Anonimi. Afflitti. Amareggiati. Anzitempo stanchi. In quel "già cancellato tanto" c'è tutta una amargura appiccicosa, triste, solitaria y final.

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  7. Il paragrafo lo sa chi l'ha scritto. E lo dovrà cancellare chi l'ha scritto. E l'indifferenza lo renderà un vuoto esercizio, un vano tentativo.

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  8. Bottegaio, ai tuoi commentatori anonimi non dovresti chiedere una firma, ma una traduzione :D T'arriva certi commenti da qualche giorno che un si capisce una sega icché voglian dire.

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  9. A volte capita anche che chi ha scritto il paragrafo si chieda cosa ci sia scritto davvero. Il dubbio è come una mela marcia.
    E allora lo lascia là, prende il buono che c'è e va via.. a costruire altri paragrafi più sani.

    :*

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  10. Quanto hai ragione Cla! Ad esempio in questo post io intendevo dire una cosa piuttosto ovvia e banale, e invece guarda che popò di riflessioni ho innescato. Roba che viene da chiedersi come mai quando provo a fare dei post profondi, invece, non succeda.

    Si vede che la profondità, in me, è solo inconscia. Ammesso ce ne sia ;)

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