Un anno fa, mi rammenta facebook. Un anno da ora, un anno da qui. Un altro mondo. In dodici mesi può accadere, ho scoperto non senza enorme meraviglia. I nodi allo stomaco, le budella ingarbugliate, compagne di mesi e mesi, scomparse. I pensieri fissi, scordati. Finite le palpitazioni, le febbri, le pasticche, le corse al pronto soccorso o dal cardiologo a cercare, nel corpo, le cause di un malessere che col corpo non aveva a che fare. Finito il sentirsi, ancora e ancora, sbagliati, fuori posto, non abbastanza. Finito anche il sentirsi troppo, in eccesso, come un gigante costretto a dormire coi piedi fuori dal letto. In dodici mesi la terra compie una rivoluzione intorno al sole e rivoluzioni ancora più grandi possono accadere dentro di noi, se ce ne concediamo l'opportunità.
Scrivo poco, qui, adesso. Non perché il viaggio sia finito, tutt'altro, ma perché questo diario, che è il diario di una ricerca, ha ottenuto il suo scopo e non c'è più motivo di analizzare, qui, quello che accade altrove. Il viaggio continua, ma è un viaggio privato.
Io sto bene.