tag:blogger.com,1999:blog-2405317251089014612024-02-07T07:12:23.012+01:00La Bottega delle ImmaginiGiovanni Angelo Jonvallihttp://www.blogger.com/profile/12228125374411092691noreply@blogger.comBlogger138125tag:blogger.com,1999:blog-240531725108901461.post-59010567802726478862017-05-24T14:44:00.000+02:002017-05-24T15:18:07.995+02:00<h2 style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">
L'eroica lotta contro la realtà</span></h2>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgh0qewWSso_QuJ4dKMGIsWZP6jNtMrEYQMTA48qeyrUMQHj_ogR0asOz3g1bnRLTSRCoVBprbwZRGvFKPYesf-Qo0VmikGVirOHFTTZzfTQ0wUIGdbTbNnWNvUugqxEvXJiF1tX9px7vo/s1600/uk-deaths-1901-1965.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="588" data-original-width="885" height="424" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgh0qewWSso_QuJ4dKMGIsWZP6jNtMrEYQMTA48qeyrUMQHj_ogR0asOz3g1bnRLTSRCoVBprbwZRGvFKPYesf-Qo0VmikGVirOHFTTZzfTQ0wUIGdbTbNnWNvUugqxEvXJiF1tX9px7vo/s640/uk-deaths-1901-1965.gif" width="640" /></a></div>
<div style="color: #1d2129; font-family: 'San Francisco', -apple-system, BlinkMacSystemFont, '.SFNSText-Regular', sans-serif; font-size: 14px; letter-spacing: -0.23999999463558197px; margin-bottom: 6px;">
<br /></div>
<div style="color: #1d2129; letter-spacing: -0.23999999463558197px; margin-bottom: 6px;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="color: #1d2129; letter-spacing: -0.23999999463558197px; margin-bottom: 6px;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Alcuni fatti che possono aiutare a formarsi una opinione sulla recente legge sui vaccini.</span></div>
</div>
<div style="color: #1d2129; letter-spacing: -0.23999999463558197px; margin-bottom: 6px;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><br /></span></div>
</div>
<div style="color: #1d2129; letter-spacing: -0.23999999463558197px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
</div>
<h4 style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">
Fatto n° 1.</span></h4>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><b>Non esiste nessuna correlazione tra vaccini e autismo.</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Lo studio che teorizzava questa relazione è stato falsificato dal medico che lo ha condotto e che ha preso una tangente da una società di produzione cinematografica per "pompare" un film antivaccinista e trovare uno straccio di supporto scientifico alle puttanate che si sostenevano nel film stesso. C'è stato un processo, ci sono gli atti, il medico è stato condannato e radiato dall'ordine, lo studio è stato analizzato, la frode rilevata, i metodi di calcolo statistici usati ed i motivi per cui sono falsificati, spiegati. Mi sono letto i documenti e non c'è alcuna evidenza di errore logico o di falsificazione, quindi si tratta di un fatto e per sostenere il contrario occorre entrare nel campo della fede o della ideologia, che non è il mio.</span></div>
<div style="color: #1d2129; letter-spacing: -0.23999999463558197px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
</div>
<h4 style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">
Fatto n° 2.</span></h4>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><b>I vaccini funzionano.</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Il vaiolo, che esiste oggi solo come campione in due laboratori al mondo, può testimoniarlo. Esistono ceppi virali estremamente variabili (quella che chiamiamo influenza comprende ceppi virali diversissimi tra loro) e in casi come questo è vero che la vaccinazione che garantisce una risposta immunitaria corretta per il virus A non la garantisce per il Virus B, motivo per cui a volte alcuni vaccini si rivelano inutili, ma l'incidenza statistica della poliomelite e di altre malattie infettive nel mondo non è falsificabile e quindi parliamo, anche in questo caso, di un fatto.</span></div>
<div style="color: #1d2129; letter-spacing: -0.23999999463558197px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
</div>
<h4 style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">
Fatto n° 3.</span></h4>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><b>La medicina è una scienza.</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">E come tale è in continua evoluzione. Ad esempio oggi, che sappiamo che il virus HPV è causa primaria di alcuni tipi di tumore uterino, si pensa ad una campagna di vaccinazione per un virus per molti anni ignorato. Allo stesso modo, oggi siamo in grado di produrre vaccini anche contro virus che prima sottovalutavamo, come il morbillo. La percentuale di persone che muoiono di morbillo può essere bassa, ma è comunque molto più alta della percentuale di persone che possono morire per il vaccino. Come sempre, occorre non guardare il caso singolo ma il rapporto rischio/beneficio.</span></div>
<div style="color: #1d2129; letter-spacing: -0.23999999463558197px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
</div>
<h4 style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">
Fatto n° 4.</span></h4>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><b>L'immunità di gruppo esiste.</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">È stata teorizzata e quindi verificata: un virus ha minore capacità di diffusione all'interno di una comunità prevalentemente vaccinata. È un calcolo statistico talmente semplice che potete farlo anche da soli. Questo non significa AFFATTO che potete fare a meno di vaccinarvi, significa che se siete tra i pochi che per motivi medici non possono vaccinarsi, avete meno probabilità di morire se vivete all'interno di una società in cui la maggior parte dei vostri amici è vaccinata e quindi non si ammala (e non vi contagia).</span></div>
<div style="color: #1d2129; letter-spacing: -0.23999999463558197px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
</div>
<h4 style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">
Fatto n° 5.</span></h4>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><b>Shit happens.</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Le disgrazie succedono: statisticamente esiste una certa possibilità che moriate di shock anafilattico la prossima volta che il dentista vi anestetizza. Potreste scegliere di farvi curare i denti senza anestesia, per non rischiare, ma in genere nessuno lo fa, per una ottima ragione: se vi mettete a pensare a tutto quello che può capitarvi, dovreste restarvene semplicemente a letto. Montare in automobile, statisticamente, è un mezzo suicidio. Anche i vaccini contengono sostanze potenzialmente allergeniche e, se non lo sapete prima, rischiate di morire. Ma rispetto a quanto rischiate ogni volta che montate in automobile è un rischio minimo. No, non consola i genitori di chi muore, o si ammala. Ma il fatto che una percentuale di rischio esista non significa nulla se non lo si commisura alla percentuale di rischio nel NON vaccinarsi, che è molto maggiore.</span></div>
<div style="color: #1d2129; letter-spacing: -0.23999999463558197px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
</div>
<h4 style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">
Fatto n° 6.</span></h4>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><b>Questa legge è brutta.</b></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">La legge che è stata promulgata a me non piace, per molti motivi. Non mi piace che si tenti di imporre il buonsenso, preferirei una azione educativa. Non mi piace che le sanzioni amministrative siano espresse in modo diverso da una percentuale sul patrimonio, perché altrimenti rendono la legge classista. Non mi piace perché non era necessaria (le statistiche sui tassi di vaccinazione europei, pur preoccupanti, non lo sono al punto da giustificare una legge del genere). Non mi piace perché serve unicamente a compattare il PD in chiave anti grillina (in quanto si sa che la percentuale di complottisti/antivaccinisti/sciichimicari/gentechecredeallesirene è preoccupantemente alta nelle file dei sostenitori del M5S e radicalizzare lo scontro in pro o contro la realtà fa solo il gioco di Renzi.</span></div>
<div style="color: #1d2129; display: inline; letter-spacing: -0.23999999463558197px; margin-top: 6px;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Quindi no, non mi piace questa legge, ma sono assolutamente convinto che vaccinare i propri figli sia una decisione di buonsenso. E no, non vorrei che foste obbligati a farlo, ma posso permettermi di pensarlo perché nessuno dei miei cari soffre di allergie che ne impediscano la vaccinazione. </span></div>
</div>
<div>
<div style="color: #1d2129; display: inline; letter-spacing: -0.23999999463558197px; margin-top: 6px;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><br /></span></div>
</div>
</div>
<div>
<div style="color: #1d2129; display: inline; letter-spacing: -0.23999999463558197px; margin-top: 6px;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Ma se così non fosse, se io o uno dei miei cari non potesse vaccinarsi per una condizione medica, sì, vorrei proprio che foste obbligati.</span></div>
</div>
</div>
<div>
<div style="color: #1d2129; display: inline; letter-spacing: -0.23999999463558197px; margin-top: 6px;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;"><br /></span></div>
</div>
</div>
<div>
<div style="color: #1d2129; display: inline; letter-spacing: -0.23999999463558197px; margin-top: 6px;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Se non dal buonsenso dalla legge, perché EGOISTICAMENTE non vorrei davvero ammalarmi e morire perché voi avete esercitato il vostro diritto a diventare veicoli di contagio.</span></div>
</div>
</div>
<div>
<br /></div>
Giovanni Angelo Jonvallihttp://www.blogger.com/profile/12228125374411092691noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-240531725108901461.post-15177376481704354652016-11-29T18:38:00.003+01:002016-11-29T18:38:29.984+01:00Memorie del nosocomio<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimidfCh5svfgG06S35sZWCPVB3l7PZqcAhDYbMJuTGS3Zk8Cy2zpN9LuvTpBLwgqCbG0qmLRekp4rScWMLtRlXQ4h27eyeJv70jTx15rL7zzAB-wyV6PP0TvKbToctZg-P7F_FVxZmvYw/s1600/12273659_10153732429693164_2780617095968522229_o.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="117" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimidfCh5svfgG06S35sZWCPVB3l7PZqcAhDYbMJuTGS3Zk8Cy2zpN9LuvTpBLwgqCbG0qmLRekp4rScWMLtRlXQ4h27eyeJv70jTx15rL7zzAB-wyV6PP0TvKbToctZg-P7F_FVxZmvYw/s320/12273659_10153732429693164_2780617095968522229_o.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Un anno fa, mi rammenta facebook. Un anno da ora, un anno da qui. Un altro mondo. In dodici mesi può accadere, ho scoperto non senza enorme meraviglia. I nodi allo stomaco, le budella ingarbugliate, compagne di mesi e mesi, scomparse. I pensieri fissi, scordati. Finite le palpitazioni, le febbri, le pasticche, le corse al pronto soccorso o dal cardiologo a cercare, nel corpo, le cause di un malessere che col corpo non aveva a che fare. Finito il sentirsi, ancora e ancora, sbagliati, fuori posto, non abbastanza. Finito anche il sentirsi troppo, in eccesso, come un gigante costretto a dormire coi piedi fuori dal letto. In dodici mesi la terra compie una rivoluzione intorno al sole e rivoluzioni ancora più grandi possono accadere dentro di noi, se ce ne concediamo l'opportunità. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Scrivo poco, qui, adesso. Non perché il viaggio sia finito, tutt'altro, ma perché questo diario, che è il diario di una ricerca, ha ottenuto il suo scopo e non c'è più motivo di analizzare, qui, quello che accade altrove. Il viaggio continua, ma è un viaggio privato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Io sto bene.</span></div>
Giovanni Angelo Jonvallihttp://www.blogger.com/profile/12228125374411092691noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-240531725108901461.post-37075442652423124042016-04-17T14:00:00.002+02:002016-04-17T14:02:02.423+02:00Sorprese<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Entro, mi guardo intorno e leggo una data: 19 Luglio 2014. Sono quasi due anni che non scrivo qui. Vado con la memoria al tempo trascorso, alle azioni svolte e al pensiero che le animava e mi dico che sì, è esatto. In questo tempo non ho avuto nulla da aggiungere a questo percorso perché questo non è un diario o, se lo è, è un diario che parla di rapporto e, per appoggiare le dita sulla tastiera, occorre che accada qualcosa che muove il pensiero e che suona con una parola: trasformazione. Così, accade che guidando verso sera in direzione di una cena improvvisa si presenti una immagine di gite domenicali e automobili stipate, di un pianificare concreto che è diverso in tutto dal sogno a occhi aperti, di un desiderio senza bramosia. E di una parola, famiglia, che non fa paura, e suona dolce. Ho sognato un cane bianco, tozzo, massiccio, dal muso stondato, di nome Aldo. "Il cane significa fiducia", mi dicono, e penso che forse sì, e la memoria va a un diverso cane bianco, sognato ma non da me, e a una famiglia, la famiglia che mi sono scelto, che presto sarà qui, riunita, per un abbraccio che è anche una presentazione. Su un divano azzurro un pensiero nuovo mi coglie alla sprovvista, sul tavolo accanto un puzzle mi ricorda che, forse, la felicità è questo trovarsi senza essersi cercati, questo incastrarsi privo di tensione, questa naturalezza che accompagna ogni novità. E per oggi basta questo.</span>Giovanni Angelo Jonvallihttp://www.blogger.com/profile/12228125374411092691noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-240531725108901461.post-59193289570499670222014-07-19T23:27:00.003+02:002014-07-19T23:27:43.024+02:00Respirare<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/HONsoGt3WBo?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="background-color: white; color: #37404e; line-height: 20px;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">... il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione. </span></span><br />
<span style="background-color: white; color: #37404e; line-height: 20px;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><span style="background-color: white; color: #37404e; line-height: 20px;">Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: "non c'è altro da vedere", sapeva che non era vero. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere d</span><span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #37404e; display: inline; line-height: 20px;">i giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l'ombra che non c'era. Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio, sempre. </span></span><br />
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #37404e; display: inline; line-height: 20px;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></span>
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #37404e; display: inline; line-height: 20px;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Il viaggiatore ritorna subito.<br /></span></span><br />
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #37404e; display: inline; line-height: 20px;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">(Josè Saramago, Viaggio in Portogallo)</span></span><br />
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #37404e; display: inline; line-height: 20px;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></span>
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #37404e; display: inline; line-height: 20px;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Nel frattempo, respiro piano, cercando di mantenere la speranza/certezza che ci tiene qui.</span></span>Giovanni Angelo Jonvallihttp://www.blogger.com/profile/12228125374411092691noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-240531725108901461.post-60175716561136250772014-05-21T00:55:00.001+02:002014-05-21T00:55:15.194+02:00Parole e pensiero<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTsapPtb8OCpX8NEloh8T9ShcPksoxeY-0-zGLhlGxDAaDywA73VVpRE_ktjZrd4L14-ST5BHHHQe7KC0fzEwWMxC7n7CL5x8xJ8fQenxfu2SUcP-PZVAoAOv1b2nUsIjl4taYXCCm-iY/s1600/221.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTsapPtb8OCpX8NEloh8T9ShcPksoxeY-0-zGLhlGxDAaDywA73VVpRE_ktjZrd4L14-ST5BHHHQe7KC0fzEwWMxC7n7CL5x8xJ8fQenxfu2SUcP-PZVAoAOv1b2nUsIjl4taYXCCm-iY/s1600/221.jpg" height="266" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Le parole sono importanti, ne esistono molte simili che esprimono concetti apparentemente identici e scegliere l'una o l'altra spesso ha poco a che fare con la razionalità e ci dice qualcosa di noi stessi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Così, parlando di rapporti, può capitare di dire che un rapporto ci lega a qualcuno, una parola esatta, che parla di catene, di ruoli, di obblighi reciproci. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Oppure, potremmo dire che un rapporto ci unisce, una parola diversa che non implica obblighi reciproci, ma parla di una scelta che si compie ogni giorno, liberamente e che, per questo motivo, ogni volta andrebbe celebrata, perché libera e, per questo, niente affatto scontata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Anche gli animali, come le persone, possono avvicinarsi a noi per motivi diversi, il più comune dei quali è il tornaconto, do ut des, io ti aiuto in questo, tu mi garantisci un pasto, o la sicurezza, o un posto accanto al fuoco.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Assai più raro che un animale selvatico ci si avvicini, liberamente, per una scelta irrazionale: forse lo abbiamo incuriosito, forse è il nostro odore, forse semplicemente ha deciso che gli piacciamo ed ecco, la volpe dalla coda vaporosa o il daino si avvicinano e dividiamo con loro del tempo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Nessuno può dire quanto, ma finché accade restiamo immobili, quasi senza sbattere gli occhi per la paura di perderci, così, anche un solo istante della meraviglia che si sta consumando, ogni nostro gesto è colmo di consapevolezza e sappiamo essere solo qui, e ora.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Così è l'amore, forse.</span></div>
Giovanni Angelo Jonvallihttp://www.blogger.com/profile/12228125374411092691noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-240531725108901461.post-86503983481451950732014-04-08T03:31:00.001+02:002014-04-08T03:31:26.106+02:00Di fili rossi, spazi e ingombri<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjcR5aKWlnEuW9ET94U93oDsstv3_NHiNJgtRyk6VMUIjtLl0KGyCsBD66Ca_CmGLdQwMDIb7dfgBLJKbRy2i7fKYPk-j5N4DDW4UmYnn7Tho38dG4Ulxasnj3Os4MYqyI2CJUjfXBxs0/s3200/1291311_10151852382853164_1545400629_o.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjcR5aKWlnEuW9ET94U93oDsstv3_NHiNJgtRyk6VMUIjtLl0KGyCsBD66Ca_CmGLdQwMDIb7dfgBLJKbRy2i7fKYPk-j5N4DDW4UmYnn7Tho38dG4Ulxasnj3Os4MYqyI2CJUjfXBxs0/s3200/1291311_10151852382853164_1545400629_o.jpg" height="400" width="297" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Ci sono cose che esistono, mi dico cercando di tirare un filo nuovo.</span></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"> </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Il nostro corpo, muovendosi nello spazio, anche ad occhi chiusi, incontra la resistenza dell'aria, il piede calca il pavimento, la mano sfiora il muro, lo stinco incoccia il comodino, ed ecco perché muoversi ad occhi chiusi non è mai una buona idea. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">In ogni caso, le cose esistono ed occupano uno spazio e quando il corpo si muove, le incontra secondo le leggi della relatività generale. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Anche le persone occupano uno spazio, il nostro stinco ce ne dà un esempio, ma quello fisico non è l'unico spazio che le persone occupano, anche il pensiero delle persone, la loro volontà occupano uno spazio ed infatti, di certe persone, diciamo che sono più ingombranti di altre, al punto tale da schiacciare gli altri col loro ego ipertrofico e costringere chi le conosce a far loro spazio. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">A volte queste persone sono inconsapevoli della propria mole e tanto indifferenti agli altri da non curarsi minimamente di chi resta schiacciato sotto il loro peso. Altre invece usano la loro massa con sadica determinazione, eliminando chiunque esista per uno scopo diverso dal dare loro attenzione e riverire il loro ego mostruoso. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Ripenso a un me stesso dodicenne, sugli scalini di una chiesa di Bahia in un viaggio d'inferno, una ragazza dalla pelle scura e dagli occhi enormi mi lega al polso un nastro azzurro, il colore di Yemanja, e mentre stringe i tre nodi mi chiede di pensare a quello che voglio dalla vita, con forza. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">E la risposta è immediata: vivere senza disturbare nessuno. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">La risposta arriva accompagnata da una immagine, una torre piena di libri, l'idea che un dodicenne può avere di un composto e confortevole eremitaggio e, allora come allora, sembra avere perfettamente senso. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Oggi so che quella è la risposta di un bambino costretto a confrontarsi con una persona ingombrante, annullante, violenta. Una persona a cui non si può sottrarre e a cui non ha la forza di opporre un rifiuto, un padre così enorme, gigantesco che l'unica salvezza è nel farsi piccoli e silenziosi, occupando meno spazio possibile e, per il futuro, la speranza che ci si concede è quella di non fare mai lo stesso ad altri, piuttosto la solitudine, il composto eremitaggio in compagnia dei libri. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Non darsi importanza come contrappasso a chi l'importanza se l'è presa tutta, sempre. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">La soluzione sarebbe un rifiuto, un bel vaffanculo, uno spillo che buchi il pallone gonfiato, una personale Maginot da cui non retrocedere, per quanto stupida sia. No pasaran eccetera eccetera.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Ci sono un sacco di occasioni in cui il rifiuto ti salva la vita: di fronte alla stilettata dell'invidioso, ad esempio, che tenta di sminuire le tue realizzazioni, incapace di accettare i tuoi successi di fronte ai suoi peraltro evidenti fallimenti, occorre una risposta rapida, un vaffanculo leggero come una risata: Ah dici che potevo fare meglio? Mah, intanto io l'ho fatto e te no, ahahahahah. Tié, crepa. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">E la vitalità resta intatta.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Ma se la persona è davvero violenta, può strappare il rifiuto dalle mani, con un atto senza ritorno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Seguo il filo, e penso alle mille volte in cui mi sono trovato a rimandare ciò che avrei voluto fare, di fronte alle richieste più disparate. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Vieni al cinema? Sì. Mi dai una mano a fare il trasloco? Sì. Vieni stasera a giocare a Risiko? Sì. Al concerto dei Pruffnir Skembolz? Sì.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"> </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Sempre sì, solo sì, che mi vada o no non conta, spesso accumulando impegni su impegni per non scontentare nessuno, prima il trasloco poi di corsa a giocare a Risiko e infine al concerto, incapace di dire no, incapace di deludere chi mi onora della sua amicizia, per quanto interessata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"> </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">E quando un amico mi chiede divertito, ma tu quando è che vieni per primo? Abbasso un poco la testa, sentendomi in colpa. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Me lo ripete spesso, scrollando la testa: occupi uno spazio, se sali sull'autobus paghi il biglietto, esisti, quindi quando è che vieni tu per primo, cosa è che per te è più importante degli altri?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Ma io la risposta, allora, non ce l'ho.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Perché col tempo uno si abitua alle scelte altrui al punto da sentirle come proprie, se una cosa vada o non vada nemmeno lo sa più, si abitua non a scegliere ma ad essere scelto, a seguire gli altri nelle loro iniziative, persino divertendosi, o credendo di farlo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Anche perché, allora, una alternativa alle scelte degli altri, io, non so darla e una cosa che voglio io, per me solo, non so cosa sia. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">So essere solo per gli altri, mi dico. E quando gli altri non ci sono, allora non sono.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Ricordo il vuoto delle ferie, tutti occupati, tutti autonomi e io da solo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Perso, senza sapere cosa fare perché non c'è nessuno per cui, o contro cui, farlo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Non ci sono io.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Poi, pochi anni fa, una persona speciale mi sorride un poco delusa, raccontandomi di un uomo della sua vita che, al tempo in cui erano amanti, nemmeno le apriva la porta se non avevano fissato un appuntamento, perché aveva da fare le sue cose. E mi spiega che se non sono capace di essere solo per me, non posso nemmeno mai essere davvero con lei e che, se non imparo a scegliere me, non posso scegliere nessuno. E ricordo lo smarrimento e la rabbia di allora, pensando ma come, sto stronzo nemmeno ti apriva e io mi faccio in quattro ci son sempre e non va bene? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">No, non andava bene, oggi lo so.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">E non va bene scomparire.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Non si può rendersi indispensabili, nessuno lo è.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Non va bene essere solo per.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Perché anche se ci son mostri ciechi ed enormi pronti a schiacciarti nel loro caracollare, ci sono anche persone belle e e si ha voglia di abbracciarle e stringerle, e per questo occorre esserci, ed occupare uno spazio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Non si è per, si è per essere in rapporto con.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">La prima cosa nella vita che ho fatto solo per me, gratis, senza piacere o dispiacere a nessuno, è stata andare al giardino dei semplici, una mattina di quasi primavera di non molti anni fa, tanto che la trovate qui, a riprova del fatto che si nasce ad ogni età, continuamente.</span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">E a questo ramo annodo il filo, prima di chiudere gli occhi.</span></div>
Giovanni Angelo Jonvallihttp://www.blogger.com/profile/12228125374411092691noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-240531725108901461.post-13676062319478606182013-10-08T00:14:00.000+02:002013-10-08T02:37:04.768+02:00Parole e silenzi<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Ci sono parole, a volte, che ti muovono, come un profumo nella notte, lieve ed inequivocabile. </span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">A cavallo tra gioco ed equivoco, stanno, come ragazzine impertinenti.</span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">E ci sono silenzi, talvolta, che parlano un linguaggio che sa di confidenza e conoscenza antichi.</span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Nel mezzo chiacchiere lievi ci rassicurano che il tutto è senza impegno, che non ci metteremo in gioco facilmente, che in qualsiasi momento basterà gridare "fido!" perché tutto torni lesto come prima.</span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">"Entra nella mia vita con le mani alzate e nessuno si farà del male", potresti dirmi con una parlata da cowboy in un vecchio western con John Wayne. </span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Sarebbe bello, ma non ti viene in mente e non ne ridiamo insieme. Peccato. </span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">D'altronde non viene in mente neanche a me.</span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Vorrei rassicurarti e, invece, mi sento di farti una promessa.</span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Qualsiasi cosa accada, sarà con le ginocchia sbucciate, o</span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"> non sarà.</span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Non so se ci riesce. </span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Non c'è altro modo.</span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Scalzi.</span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">A perdifiato.</span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Sorridendo.</span></div>
Giovanni Angelo Jonvallihttp://www.blogger.com/profile/12228125374411092691noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-240531725108901461.post-70028993953101958412013-08-08T01:54:00.001+02:002013-08-08T01:54:38.314+02:00Il dono infinito<br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Un pittore ci aveva promesso un quadro.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Ora, in New England, ho saputo che è morto. </span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Ho sentito, al pari di altre volte, la tristezza di comprendere che siamo come un sogno. </span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Ho pensato all’uomo e al quadro perduti.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">(Soltanto gli dèi possono promettere, perché sono immortali.)</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Ho pensato a un luogo prefissato che la tela non occuperà.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Poi ho pensato: se stesse lì, sarebbe con il tempo una cosa di più, una cosa, una delle vanità o</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">abitudini della casa; ora è illimitata, incessante, capace di qualsiasi forma e qualsiasi colore e non costretta in alcuno.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Esiste, in qualche modo. </span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Vivrà e crescerà come una musica e starà con me fino alla fine. </span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Grazie, Jorge Larco.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">(Anche gli uomini possono promettere, perché nella promessa è qualcosa di immortale.)</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Jorge Luis Borges</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><i>The Unending Gift (da Elogio dell'ombra, Buenos Aires, 1969)</i></span><br />
Giovanni Angelo Jonvallihttp://www.blogger.com/profile/12228125374411092691noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-240531725108901461.post-14561501968578895282013-07-30T02:43:00.000+02:002013-07-30T02:43:55.602+02:00Perché sì<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://cdn.9wows.com/files/2012/01/treehouse_090810_196.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://cdn.9wows.com/files/2012/01/treehouse_090810_196.jpeg" width="212" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Da un po' non mi affaccio, la primavera quest'anno si è persa, in compenso è arrivata una estate robusta con cui valgono pochi discorsi. </span><span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">Così nel caldo dipano i pensieri, di nuovo, qui.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Qualcuno una volta ha detto che ogni traduzione è un tradimento, una riscrittura, perché cambiando lingua e parole il senso non può che essere diverso dall'originale. Ma al momento che viene espresso, anche un pensiero viene tradotto da una immagine, un sentire, e quindi invariabilmente tradito. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Alcuni pensieri hanno una valenza pratica: trovare un sentiero in mezzo al bosco, non raccogliere i funghi rossi a pallini bianchi, fare attenzione ai grossi rettili carnivori, roba così. Se l'immagine del mio rettile mentale non è esattamente quella che vien fuori quando urlo "Tirannosauro, laggiù!!", chi se ne importa, è una perdita accettabile se l'alternativa è essere mangiati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Ecco perché tanta parte della letteratura è, soprattutto, manualistica, anche quando non sembra. Occorre fornire mappe del mondo, per aumentare le possibilità di sopravvivenza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Però.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Però ci son pensieri che nelle parole, non ci stanno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">E anzi, non sono nemmeno pensieri, sono <i>moti</i>. Sono quella cosa che precede il pensiero, che ci fa muovere un passo o sorridere o sgranare gli occhi prima ancora che la mente possa pensare un semplice "lo voglio!".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">I bambini sono bravissimi in questo, più piccoli sono meglio è, li vedi puntare come girasoli l'oggetto del desiderio, mollare in un secondo ciò che tenevano in mano e dirigersi lì, dritti, senza dubbi o tentennamenti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Poi arriviamo noi, con la famiglia e la scuola, a chiedergli conto di quel desiderio. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Perché proprio <i>questo</i> (che magari è caro o scomodo o difficile da trovare o semplicemente non piace al babbo o alla mamma) e non <i>quello</i> (che invece costa meno o ce l'hanno sotto casa o piace tanto a mammà)? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Perché un cane e non un pesce?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Perché una ciclista e non una principessa?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Perché un indraulico e non un calciatore?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Perché? Non vedi che in fondo è uguale, anzi, che dico uguale, meglio, incommensurabilmente meglio? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Perché?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Maledetti criminali, e che deve rispondere il bambino? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Che non lo sa! </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">E ci credo che non lo sa! Certe cose mica si esprimono a parole, scemi! </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Uno, quel desiderio, lo soddisfa oppure no, compra il coso piumoso o spiega che, davvero, un cervo pomellato in salotto non si può, ma non si dovrebbe mai chiedere a qualcuno di spiegare un desiderio, perché le parole non bastano e, siccome siamo abituati a misurare il mondo con le parole, si corre il rischio di pensare che ciò che le parole non possono esprimere, non abbia alcun valore. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">A quel punto, uno che non sa rispondere alla domanda "perché <i>questo</i> e non <i>quello</i>?" si può sentire stupido, così magari la prossima volta che avrà un desiderio sano, vero, penserà che sia una cosa da stupidi, da bambini appunto, e smetterà di ascoltarsi, condannandosi da solo all'infelicità. E se papino o mammina son criminali, e ce ne sono tanti che nemmeno sanno di esserlo, levato di mezzo quel desiderio lo rimpiazzeranno coi <i>loro</i> desideri, con le <i>loro</i> ambizioni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Mi torna in mente una frase di Guareschi da dentro le mura del lager di San Sabba, che era una risiera e ci piace chiamarla così ma lager e stermini non sono esclusiva di un popolo, e la frase intera io non sono bravo a ricordarmela tutta a memoria ma diceva più o meno che se un domani si fosse trovato a dover spiegare al figlio perché avesse scelto la coerenza a costo del carcere e forse della vita quando sarebbe bastato un gesto simbolico per essere lasciato libero, avrebbe potuto solo dire "perché sì", che ci son cose che si fanno solo "perché sì", e qualsiasi altra domanda è inutile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">E dipanando pensieri e memoria mi accorgo che tutte le cose che mi hanno fatto stare bene, <i>tutte</i>, son cominciate così, con un "perché sì" quando tutto, intorno, mi spiegava con grafici e carte che si trattava della scelta meno sensata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Ma fregandomene del senso, della praticità, del tornaconto, ho trovato felicità, e costruito rapporti, e identità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Penso ad una amica bellissima, che non si chiama Arianna, e al suo nastro sempre più forte e prezioso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Penso ad un amico bellissimo, e a chi ha avuto la fortuna di avere in casa un genitore che non ha mai rinunciato ai suoi sogni, alla sua identità, senza mai chiedere quanto fosse caro il biglietto da pagare per vivere la vita che si è scelto, senza forse nemmeno accorgersi che ci fosse un biglietto. E tutto torna, anche la meraviglia di una cura inaspettata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Così mi chiedo, se il nostro desiderio era avere una casa sull'albero e ci siamo imbarcati in un mutuo trentennale per sessanta metri quadri di cemento in periferia, è tanto strano, essere infelici?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">I boschi però sono pieni di alberi, è un fatto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Allora, forse, basta solo uccidere papino, mammina e tutti gli déi da cui attendiamo un permesso, e darcelo finalmente da soli.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Non è mai troppo tardi per costruirsi un infanzia felice.</span></div>
Giovanni Angelo Jonvallihttp://www.blogger.com/profile/12228125374411092691noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-240531725108901461.post-55081879938266304992013-02-24T23:22:00.000+01:002013-02-24T23:22:49.291+01:00Pulsazioni<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Ogni tanto passo, scosto le tende e guardo, senza sentire, finora, il desiderio di aggiungere nulla ad un percorso compiuto, perfettamente definito nei suoi passaggi, fino all'ultimo. Sono passati mesi e pure ho vissuto, il sangue ha scorso e scorre ancora nelle vene, anche se non arrossa le guance, l'aria si scalda nei polmoni ed esce umida nel paesaggio gelato anche quando non formula parole né risa. Eppure è come se tutto avvenisse molto, molto lontano da me. Da qualche parte, in questi mesi, mi sono perso il desiderio. Ho chiuso se non gli occhi le braccia, mi sono irrigidito, lasciando fuori tutto e tutti, anestetizzato da qualcosa che non ho saputo riconoscere e che ancora mi sfugge.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">"Si va incontro all'altro senza portarsi dietro aspettative, senza proiettare nulla ma anche senza limiti, in ascolto, modificando il proprio movimento in base al movimento dell'altro. Senza incontro, senza trasformazione, non c'è ricerca". Questo, mi dice una voce nuova, ed io annuisco e mi faccio violenza, maledicendo i miei limiti. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">L'inverno addormenta la natura, sotto la neve, tutto sembra morto. Tuttavia, rinnegata, temuta, derisa, desiderata, osteggiata, insperata, tornerà la primavera. Me lo dicono i sogni.</span></div>
Giovanni Angelo Jonvallihttp://www.blogger.com/profile/12228125374411092691noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-240531725108901461.post-68170539798917379512012-09-10T00:48:00.003+02:002012-09-10T00:50:02.683+02:00Giù dalla torre<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">In questi giorni penso spesso all'amore, una parola sola usata per dire molte cose diverse che a volte amore non sono, una parola ambigua che a volte nasconde lame, veleni, insidie ed altre volte obbliga ad una forma sola sentimenti che si trasformano e che, quindi, nella forma data non stanno. Ci vorrebbero per l'amore dieci, venti nomi diversi, come i nomi che Smilla conosce per la neve. Si ama l'altro da sé per una parola, un gesto, una immagine che suona e ci innamora, ci fa desiderare di conoscere e restringe il tempo, le ore che diventano secondi, i giorni ore. Non ci si basta. Una amica mi ha detto una volta che l'amore non si spiega, si fa. C'è mentre si fa, non c'è più dopo. Una bella cosa da dire per zittire il cretino che parla invece di concludere, ma non molto meglio del baciami scemo. Scopare è l'ovvio, è vero. Il desiderio prende una forma e si concretizza in questo, si cerca l'altro nelle parole, negli sguardi, nella voce, nella pelle ed il sesso è l'ovvia conseguenza. Ma è amore anche il desiderio dell'altro quando il sesso non c'è, l'amicizia esiste ed ha confini. Tutti significa in realtà nessuno e se il desiderio è per tutti allora si è, semplicemente, indifferenti, salvo poi chiamare l'indifferenza la follia di un momento. C'è chi tiene gli occhi aperti e non si lascia in pace un secondo e chi invece si salva sempre in qualche modo, storpiando i nomi, inventando le parole, escogitando scuse plausibili alla propria meschineria, alla viltà, all'onnipotenza, ad una indifferenza rapace. Tutti bravi, buoni, giusti, tutti pieni di buoni motivi ed armati delle migliori intenzioni. </span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Giù dalla torre butterei, di persona e uno ad uno, tutti quelli che si salvano l'anima. Perché l'anima non esiste, esistono le persone, per chi le sa vedere.</span></div>
Giovanni Angelo Jonvallihttp://www.blogger.com/profile/12228125374411092691noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-240531725108901461.post-23752675702148583342012-08-08T21:46:00.000+02:002012-08-08T21:46:41.097+02:00Battiato non ci ha capito nulla.<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Ci si trova, come ma non per caso, seguendo una parola, un movimento, una forma appena intravista. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Ci si incontra per desiderio, intuendo qualcosa che l'altro ha. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Ci si combina, stelline sbreffi e palpi ad urlapicchio, con in mente una sola regola: farsi bene, donarsi il meglio. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Si impara dall'altro, ogni volta, l'amore. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Si aprono gli occhi imparando a riconoscere lo sfregio della negazione, la stilettata a tradimento dell'annullamento. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Da quell'istante non capita più di ritrovarsi sanguinanti senza riuscire a capirne il motivo ed i mostri si riconoscono anche quando si presentano in nappine e paillettes.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Poi arriva il giorno in cui occorre dire che il desiderio è andato altrove, perché così è il viaggio, e ci si osserva l'un l'altra sorridenti, tutto il resto intatto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Si apre lo scrigno un pomeriggio a rimirare i tesori nuovi, frutti buoni presi senza sottrarli all'altro, moltiplicati invece. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">E finalmente si comprende che Battiato non ci ha capito nulla: la promessa da fare a chi si ama è solo questa: </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;">Io avrò cura di me.</span></div>Giovanni Angelo Jonvallihttp://www.blogger.com/profile/12228125374411092691noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-240531725108901461.post-9947482939342141872012-07-29T17:28:00.000+02:002012-07-29T17:28:15.737+02:00Parentesi<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">Sono mesi che non entro, mesi senza parole da dire, senza pensieri che non fossero logistica e accudimento, è il momento di prendere atto. Accudire significa strangolare, uccidere, bloccare. Saperlo e saper fare un nuovo sono cose diverse, pensare che l'immobilità sia un nido, non essere capaci di una separazione, non sapere chi essere da soli, è malattia, smettere di muoversi perché non si sa più come farlo, anche. Basta un secondo e la cosa diventa evidente, tragica nella sua semplicità. Bene e male, saperli riconoscere, fare la cosa giusta. Il Devo, sempre quello. Forse manca una nascita, forse c'è ma non sono capace di trovarla. Faccio casino, mi perdo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">Vado a cercarmi, non fate caso se non mi rivedete da queste parti.</span></div>Giovanni Angelo Jonvallihttp://www.blogger.com/profile/12228125374411092691noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-240531725108901461.post-11704283747870964622012-07-28T01:45:00.001+02:002012-07-28T01:45:35.529+02:00Silenzi<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/H2teuxVItEE?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><br /></span></div>Giovanni Angelo Jonvallihttp://www.blogger.com/profile/12228125374411092691noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-240531725108901461.post-47118689077870841642012-04-05T14:58:00.001+02:002012-04-05T14:58:00.240+02:00Quando<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;">Quando il bambino era bambino,</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"> </span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;">se ne andava a braccia appese.</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;">Voleva che il ruscello fosse un fiume,</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"> </span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;">il fiume un torrente;</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"> </span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;">e questa pozza, il mare.</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;">Quando il bambino era bambino,</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"> </span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;">non sapeva d'essere un bambino.</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;">Per lui tutto aveva un'anima, e tutte le anime erano tutt'uno.</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;">Quando il bambino era bambino,</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"> </span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;">su niente aveva un'opinione.</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;">Non aveva abitudini.</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"> </span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;">Sedeva spesso a gambe incrociate,</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"> </span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;">e di colpo sgusciava via.</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;">Aveva un vortice tra i capelli,</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"> </span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;">e non faceva facce da fotografo.</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;">Quando il bambino era bambino,</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"> </span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;">era l'epoca di queste domande.</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;">Perché io sono io, e perché non sei tu?</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"> </span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;">Perché sono qui, e perché non sono lí?</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"> </span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;">Quando é cominciato il tempo, e dove finisce lo spazio?</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"> </span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;">La vita sotto il sole, é forse solo un sogno?</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"> </span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;">Non é solo l'apparenza di un mondo davanti a un mondo,</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;">quello che vedo, sento e odoro?</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"> </span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;">C'é veramente il male e gente veramente cattiva?</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;">Come puó essere che io, che sono io, non c'ero prima di diventare?</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;">E che un giorno io, che sono io, non saró piú quello che sono?</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;">Quando il bambino era bambino,</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"> </span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;">per nutrirsi gli bastavano pane e mela,</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"> </span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;">ed é ancora cosí.</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;">Quando il bambino era bambino,</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"> </span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;">le bacche gli cadevano in mano,</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"> </span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;">come solo le bacche sanno cadere. ed é ancora cosí.</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;">Le noci fresche gli raspavano la lingua, ed é ancora cosí.</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;">A ogni monte, sentiva nostalgia di una montagna ancora piú alta,</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"> </span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;">e in ogni cittá, sentiva nostalgia di una cittá ancora piú grande.</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;">E questo, é ancora cosí.</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;">Sulla cima di un albero,</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"> </span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;">prendeva le ciliegie tutto euforico, com'é ancora oggi.</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;">Aveva timore davanti ad ogni estraneo, e continua ad averne.</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;">Aspettava la prima neve, e continua ad aspettarla.</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;">Quando il bambino era bambino,</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;">lanciava contro l'albero un bastone, come fosse una lancia.</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><br />
</span></span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large; line-height: 20px;">E ancora continua a vibrare.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large; line-height: 20px;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large; line-height: 20px;">Peter Handke</span>Giovanni Angelo Jonvallihttp://www.blogger.com/profile/12228125374411092691noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-240531725108901461.post-30986204517091100172012-04-04T01:57:00.005+02:002012-04-04T17:08:58.254+02:00Definire<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjDuG9bTmEDhAiNrktlVBHGZQVb3StXu2O8kUoldciy2w_qQ2Cmt9E7QprGy5PNdeHBHIqQjgEY3rGFw4ZrIJYNtPj_SxE2HkYSHI8oYSUbBluPek5vi0vlwzl5tI-VmGYy_Hc0rGjQhU/s1600/20--Ombra-di-ballo,-Cataforio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjDuG9bTmEDhAiNrktlVBHGZQVb3StXu2O8kUoldciy2w_qQ2Cmt9E7QprGy5PNdeHBHIqQjgEY3rGFw4ZrIJYNtPj_SxE2HkYSHI8oYSUbBluPek5vi0vlwzl5tI-VmGYy_Hc0rGjQhU/s400/20--Ombra-di-ballo,-Cataforio.jpg" width="400" /></span></a></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">In <a href="http://jonvalli.blogspot.it/2010/10/un-passo-indietro.html">un post</a> di molto tempo fa avevo cominciato a raccontare una storia, ed essendo una storia, dicevo, non poteva che parlare di un uomo e una donna. Li avevamo lasciati di fronte ad un ignoto, l'uomo timoroso e diffidente, la donna decisa a capirne di più, e chi pensa che dovrebbe essere il contrario non conosce le donne e nemmeno le storie. Da allora molte cose sono successe di cui non diremo, a quei due. Hanno imparato tanto del mondo intorno a loro e ancora di più del mondo dentro di loro. Sono cambiati rimanendo gli stessi, si sono mescolati gioiosamente, come gioiosamente si mescolano acqua ed olio. Camminando nel vento teso, di notte, a volte hanno perso l'uno i passi dell'altro e si sono trovati a parlare da soli, accorgendosi dopo qualche minuto che l'altro non sentiva perché troppo indietro o troppo avanti e ne hanno riso, nervosamente. Altre volte i passi dell'uno sono affondati nella sabbia, ed è stato facile allora sorreggersi alla spalla dell'altro. È anche successo che la strada fosse spaventosa e uno abbia trovato più semplice dedicarsi a dare buoni consigli tendendo la mano, pur di non affrontare da solo il sentiero a strapiombo. </span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">«Cos'è questa cosa», si sono chiesti infine?</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">«Se continuiamo così, io non saprò più se so ancora camminare da solo».</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">«Ho cercato di esserti utile perché avevo paura di perderti».</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">«Se camminare insieme diviene indispensabile, come può essere anche desiderabile?».</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">«Utile è la buca su cui ci accovacciamo ogni mattina. Sii per me inutile, invece. Come una poesia!».</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">«Era molto più bello quando camminavamo senza nemmeno renderci conto».</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">«Le persone che sono insieme dicono che sono legate. Come possono camminare?».</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">«Finché nessuno dei due si preoccupava dei passi dell'altro eravamo sempre appaiati, lo so perché quando c'era da scegliere un nome, tu eri sempre accanto a me».</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">«Noi non siamo legati, nessun vincolo ci unisce. Ad ogni passo scegliamo di camminare insieme».</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">Hanno appena cominciato questo discorso che un sorriso si affaccia da dietro gli occhi stanchi. Immediatamente fanno un passo indietro e si guardano, come due bambini. La ricchezza di un rapporto si concretizza nel momento della separazione, è vero. Li lasciamo quindi così, stavolta, sorridenti, occhi negli occhi, la punta delle dita appena trattenute dalle mani allargate. Noi dobbiamo andare, adesso, non sappiamo ancora cosa avverrà, ma lo scopriremo. Perché alcune storie finiscono, altre, invece, definiscono.</span></div>Giovanni Angelo Jonvallihttp://www.blogger.com/profile/12228125374411092691noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-240531725108901461.post-21495519740809383192012-03-24T01:25:00.002+01:002012-03-29T12:53:56.513+02:00Diffidare dei diffidanti<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhe912-oCEHCCZjgzNauNL1VJfAX8nUqZuTJTC9oEGkAvB4Sg43-yh_dREYVxqz5gC478gnU8BvSwIDMVL-Yy2XAOdTvRKrfw73DsA4PiDQ9VMMB0Vxmlz0oc1QmFCBQhn7S8qwYbDUBEQ/s1600/jfa.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhe912-oCEHCCZjgzNauNL1VJfAX8nUqZuTJTC9oEGkAvB4Sg43-yh_dREYVxqz5gC478gnU8BvSwIDMVL-Yy2XAOdTvRKrfw73DsA4PiDQ9VMMB0Vxmlz0oc1QmFCBQhn7S8qwYbDUBEQ/s400/jfa.jpg" width="398" /></a></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">Cercherò di riassumere ma non so se alla fine accorcerò la cosa o se invece finirò per allungarla. Allora, c'è <a href="http://www.faligi.eu/">un editore</a> in Italia, che sia poco conosciuto non è il punto, che pubblichi esclusivamente ebooks meno che mai, che <a href="http://segnodicaino.blogspot.it/2010/07/faligi-editore-linculata-rampante.html">pare</a> dedito a singolari prassi lavorative. <a href="http://forum.alfemminile.com/forum/carriere1/__f6421_carriere1-Lavorare-come-traduttore.html">Pare</a> infatti, a quanto leggo in rete, che tale "editore", le virgolette cominciano ad essere necessarie, chieda ai traduttori che vogliono lavorare per lui un obolo di 160 euro. A quanto capisco a titolo di rimborso per i costi di verifica delle capacità del traduttore, cioè come andare da un avvocato e chiedergli 160 euro per discutere con lui il vostro caso e quindi valutare la sua preparazione prima di affidarglielo. Voi provateci eh, mi raccomando. Poi mi dite. Dopodiché, comunque, i "fortunati" che sono stati scelti per il compito possono <i>aspirare</i> ad avere con tale editore rapporti di lavoro così regolati: l'editore, se vuole, affida la traduzione ad uno dei candidati, il traduttore la esegue, l'editore decide <i>se</i>, <i>come</i> e <i>quando</i> pubblicare e <i>nell'ipotesi</i> che il libro venda il traduttore viene compensato in royalties sul venduto. Ora, non sono un traduttore (anche se mi improvviserò tale in questa occasione) e quindi non posso affermare con assoluta certezza che questa pratica sia fuori dal mondo, ma ritengo che sia una regola di buon senso stabilire che chi ti chiede dei soldi per lavorare non è una persona seria. Ho fatto il <a href="http://jonvalli.it/">fotografo</a> per qualche anno e allora come adesso era noto che le agenzie serie non hanno mai chiesto soldi alle aspiranti modelle, gli editori seri non chiedono soldi per pubblicare libri e le aziende che sono interessate ad assumere non chiedono soldi per la formazione, casomai avviene il contrario, com'è giusto che sia. Mica mi scandalizzo eh, per me se uno casca in simili trappole è bene che resti fregato, così impara, con le sedicenti case editrici così come col sale di Vanna Marchi o col sangue di San Gennaro, che per me è tutta la stessa pappa. E difatti la cosa sarebbe potuta finire lì. Capita anche, però, che un <a href="http://nopeanuts.wordpress.com/">sito americano</a> venga a conoscenza della cosa e, capirete, lì mica sono abituati a queste cose, sono anglosassoni e hanno un'etica del lavoro completamente diversa, quindi succede che questo sito metta online <a href="http://nopeanuts.wordpress.com/2011/10/17/faligi-editore/">un articolo</a> dove stigmatizza questo comportamento. E probabilmente anche stavolta sarebbe finita lì se una traduttrice italiana, Isabella Zani, <a href="http://nopeanuts.wordpress.com/2011/10/19/ci-vorrebbe-una-legge-faligi/">non avesse tradotto</a>, appunto, l'articolo nella lingua del paese ove il sì suona. Panico. La casa editrice in questione, tale Faligi Editore di Aosta, chiama i suoi avvocati e fa recapitare alla Sig.ra Zani <a href="http://nopeanuts.files.wordpress.com/2012/03/faligi-letter1.pdf">una lettera di diffida</a> in cui minaccia di adire le vie legali in sede civile e penale se non provvede a rimuovere il contenuto del post. Diffida che viene inizialmente raccolta ma che, dopo qualche giorno di riflessione, la sig.ra Zani decide di disattendere, <a href="http://nopeanuts.files.wordpress.com/2012/03/zani_capalbo_red.pdf">motivando così</a> la sua decisione. Fin qui quanto è successo. Ora, a me non interessa nulla della casa editrice Faligi, che fino a ieri ignoravo e che ritengo dovrebbe ai signori del sito nopeanuts quantomeno dei ringraziamenti per la pubblicità gratuita che sta ricevendo, ma ritengo inaccettabile il tentativo di equiparare la responsabilità dell'autore con quella del traduttore. Ovvero, se Pinco Pallino scrive che Paolino Paperino è un grasso bipede pennuto su un sito, ed io traduco quel post, nella ipotesi che il Signor Paolino Paperino trovi diffamante tale affermazione questi dovrà adire le vie legali nei confronti dell'autore e non nei confronti miei, che l'ho tradotto (salvo dimostrare poi di non essere effettivamente un grasso bipede pennuto, e qui la vedo dura). Dire che il traduttore è correo, ovvero complice, significa trasferire al traduttore l'onere di verifica della correttezza di quanto scritto, cosa che non può ovviamente essere richiesta a chi non ha i mezzi, la competenza né la responsabilità di farlo. Per dire, sarebbe come trasferire al giornalista o al direttore responsabile di un giornale la correttezza delle affermazioni riportate testualmente. Per fare un'altro esempio, se io scrivo un pezzo in cui cito Pinco Pallino che afferma "Paolino Paperino è un grasso bipede pennuto", non sono responsabile di tale affermazione, in quanto non fatta da me ma, appunto, da altri. Ora, siccome queste cose sono ovvie a tutti, tantopiù a chi di mestiere fa l'avvocato, mi pare evidente che il contenuto della lettera ricevuta dalla sig.ra Zani è in sostanza intimidatorio. Ovvero si minacciano improbabili azioni penali per ottenere la rimozione di un contenuto sgradito, senza peraltro smentire in alcun modo la veridicità di quanto affermato nell'articolo stesso. Ora, siccome amo molto gli avvocati e immagino che i legali della Faligi Editore si facciano pagare un tot per ogni lettera di diffida che scrivono, penso sarebbe molto bello e interessante se tutti ribloggassimo e ritraducessimo il contenuto dell'articolo originale, contribuendo a diffonderlo quanto più possibile. </span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">E quindi, ecco la mia personale traduzione dell'articolo originale:</span></div><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">"<span class="Apple-style-span" style="font-size: 12px;">Avviso a tutti gli aspiranti traduttori. Non perdete la vostra chance di entrare a far parte dello staff di un vero editore!</span></span><br />
<div style="font: 12.0px Helvetica; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; min-height: 14.0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Ecco come funziona. Ci pagate 160 euro per partecipare ad un incontro sulla "Traduzione Letteraria" dove vi spieghiamo tutto della industria editoriale e del ruolo che avete al suo interno.</span></div><div style="font: 12.0px Helvetica; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; min-height: 14.0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Dopodiché vi diamo un testo da tradurre a casa. Se passate la selezione, magari vi assegneremo un libro. Dopodiché, vi pagheremo in Royaltes.</span></div><div style="font: 12.0px Helvetica; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; min-height: 14.0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Sembra fantastico, eh?</span></div><div style="font: 12.0px Helvetica; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; min-height: 14.0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">No, non lo sembra. Sembra come una truffa - Il che è esattamente quello che è. Proviamo a… mmm… tradurre:</span></div><div style="font: 12.0px Helvetica; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; min-height: 14.0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Ci date 160 €. Poi traducete un libro gratis. Se vende, potreste vedere qualche euro. Se non lo promuoviamo, o se decidiamo di non pubblicarlo, o se semplicemente si tratta di un brutto libro… Oh, bé. Voi ci avete rimesso 160 euro, e noi… nulla. (Tutti i libri della Faligi sono e-books. Questo garantisce non solo che i costi di produzione sono minimi, ma che le vendite - di libri di autori perlopiù sconosciuti e traduttori totalmente sconosciuti - saranno allo stesso modo minime).</span></div><div style="font: 12.0px Helvetica; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; min-height: 14.0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Nella operazione di "reclutamento" che Faligi sta attualmente intraprendendo attraverso una campagna di mass mailing, l'anonima redazione di Faligi è alla ricerca di:</span></div><div style="font: 12.0px Helvetica; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; min-height: 14.0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">- madrelingua italiani che hanno studiato lingue straniere o traduzione; madrelingua (o persone che hanno vissuto all'estero) che abbiano in mente un manoscritto che vorrebbero tradurre e giovani con nessuna esperienza, compresi studenti univeristari.</span></div><div style="font: 12.0px Helvetica; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; min-height: 14.0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">- madrelingua stranieri che possano tradurre dall'Italiano. In questo caso, Faligi non richiede alcun titolo di studio a condizione che si abbia una "buona esperienza" con la lingua Italiana, acquisita in Italia.</span></div><div style="font: 12.0px Helvetica; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; min-height: 14.0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">In altre parole: se vuoi essere un traduttore, tutto quello che serve è la "passione", la disponibilità ad essere sfruttati e… 160 euro.</span></div><div style="font: 12.0px Helvetica; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; min-height: 14.0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">E quindi, come mai ci sono aspiranti traduttori che ci cascano? E perché Faligi ha 1664 "amici" sulla sua pagina facebook?</span></div><div style="font: 12.0px Helvetica; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; min-height: 14.0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Per due ragioni. Primo, la disperazione tra i giovani aspiranti traduttori Italiani che non hanno alcuna idea di professionalità e che sarebbero disposti a fare qualsiasi cosa per avere qualcosa da mettere sui loro curricula. E secondo, perché non c'è limite ai danni che gli esseri umani sono diposti ad infliggere a se stessi.</span></div><div style="font: 12.0px Helvetica; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; min-height: 14.0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Ma Faligi Editore fa solo il suo mestiere, giusto? E allora perché tutta questa confusione?</span></div><div style="font: 12.0px Helvetica; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; min-height: 14.0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Per questo. Immaginiamo che Faligi editore sia venuto a bussare alla vostra porta, che vi abia offerto un biglietto magico che costa solo 160 euro, che questi 160 euro vi permettano di lavorare gratis per diverse ore come prova, che se passate questa prova potrete spendere alcuni mesi della vostra vita facendo altro lavoro gratuito e che a quel punto il biglietto magico venga infilato in un sacchetto ed estratto a sorte tra migliaia di altri. Forse un giorno sarà estratto, e potreste vincere qualcosa, ma ovviamente non c'è alcuna garanzia.</span></div><div style="font: 12.0px Helvetica; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; min-height: 14.0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Se fosse successo questo, avreste chiamato la polizia e fatto arrestare i truffatori per frode [e qui si vede che l'autore non è italiano, ndt].</span></div><div style="font: 12.0px Helvetica; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; min-height: 14.0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">In questo caso, invece, potete aggiungere un "mi piace" su facebook.</span></div><div style="font: 12.0px Helvetica; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; min-height: 14.0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: small;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: 12px;">E questo è tutto sulle differenze tra la vita vera ed il magico mondo dei traduttori.</span>"</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">Ripeto, questa è la mia traduzione, ovvero ho compiuto esattamente quanto fatto a suo tempo da Isabella Zani: attendo quindi fiducioso una lettera di diffida, unendomi in questo a chi, come <a href="http://pignuoli.blogspot.it/2012/03/faligi-e-gli-effetti-dellillecita.html?spref=fb">L'Accademia dei Pignuoli</a>,<strike> aspira a far ingrassare lo studio legale della Faligi Editore</strike> ha deciso di provare a far partire il tam tam. Diffidateci tutti! Chi vuole aderire può ritradurre l'articolo originale (o semplicemente cambiare qualche parola e copiaincollare il testo qua sopra).</span></div>Giovanni Angelo Jonvallihttp://www.blogger.com/profile/12228125374411092691noreply@blogger.com22tag:blogger.com,1999:blog-240531725108901461.post-89457538920203355792012-03-17T00:34:00.003+01:002012-03-17T00:44:56.184+01:00Sono ciò che...<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiv4kQClliinY2M61xIeVjsbCHtWCXuYR1K6e8JVQ2Cj0rnHCQ-WMKHDeMt3CeZWMLF1FUay5Xg2jVz3vfEimZqSn2RJi9q_lK-7dukZqgU-7dRRz9bKNYonO5W7Y5j_dagiHb0nnZ_RH0/s1600/tumblr_lmwkiaEthF1ql8rtto1_400.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiv4kQClliinY2M61xIeVjsbCHtWCXuYR1K6e8JVQ2Cj0rnHCQ-WMKHDeMt3CeZWMLF1FUay5Xg2jVz3vfEimZqSn2RJi9q_lK-7dukZqgU-7dRRz9bKNYonO5W7Y5j_dagiHb0nnZ_RH0/s1600/tumblr_lmwkiaEthF1ql8rtto1_400.jpg" /></a></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">Cartesio era partito con un "Penso, quindi sono". La domanda successiva ovviamente è "sì, ma cos'è, che sono?". Feuerbach ha provato a dire "sono ciò che mangio" ma sul menù si è scatenata una rissa e la cosa è finita lì. Il problema dell'identità è fondamentale, qualcuno non ce la fa, a farsene una e così se la fa prestare dalla famiglia, dalla società, dalla nazione cui appartiene. Dirà allora "io sono una Mamma!" oppure "io sono un avvocato!" o anche "io sono un Americano!" ma questo non significa affatto avere una identità. Significa aver delegato ad altro, fuori di sé, ciò che si è. Il che è un problema perché se poi all'improvviso l'avvocato perde il lavoro e la posizione sociale, se i figli crescono, salutano tutti e vanno giustamente a viversi la loro vita, a quella persona cosa resta? Sarà per questo che quando qualcuno mi dice "sono un Geometra" o "Sono un Idraulico" a me viene da ridere perché trovo buffo che si confonda ciò che si fa con ciò che si è. La vita è fatta di trasformazioni, riflettevo in questi giorni, mentre la morte è assenza di movimento. Tra questi due opposti la vita umana. E mi veniva da pensare che si comincia ad invecchiare nel momento in cui si smette di cercare il cambiamento, la novità, l'esperienza. Conosco persone della mia età ormai incastonate nelle concrezioni delle loro certezze, persone che hanno deciso una volta per tutte cosa è giusto e cosa sbagliato, cosa fa bene e cosa fa male, cosa ascoltare, cosa mangiare e via discorrendo. Poi penso a mia zia che a settantasei anni mi chiede in regalo per il suo compleanno un computer, che vuole imparare a scrivere col Word Processor che lei ha sempre usato la lettera22 e questa rivoluzione mica vuole perdersela. E penso che lei era una ragazzina, al confronto. Meglio farsela robusta, una identità, ma essenziale, senza fronzoli, che se uno perde il lavoro o la posizione sociale o qualsiasi altra cosa, per doloroso che possa essere, mica perde se stesso. Quindi leggo il </span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><a href="http://giannigipi.blogspot.it/2012/03/shado.html">post di Gipi</a></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"> su </span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03/16/twitter-michele-serra/197814/">quello che è capitato</a></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"> a Michele Serra, e la mia riflessione è stata che forse si è avverato quello che teorizzava Pasolini: il consumo ha sostituito la religione. Prima molti cercavano una identità nel credo, e dicevano "sono un Cristiano" oppure "sono un Musulmano" o anche "sono uno Shintoista, cazzo!" ma oggi al di là delle esternazioni di facciata, in occidente, sono pochi a identificarsi nella religione. E non perché siano andati perduti dei fantomatici valori che nessuno ha mai capito quali fossero (che poi, tutti i politici che si lamentano che si son persi i valori, secondo me è perché si volevano arraffare pure quelli), ma perché oggi non si crede se non per osmosi, assorbendo passivamente una cultura ed un pensiero che pur intriso del veleno cristiano ormai se ne emancipa al punto che oggi, in italia, esiste una larghissima maggioranza di protestanti del tutto inconsapevoli del fatto che il loro stile di vita e la loro idea di religione non abbiano più nulla a che vedere col cattolicesimo, senza neppure che questo rappresenti una svolta perché avviene senza alcuna coscienza di sé ("sono cattolico non praticante" "sono cattolico ma non credo nella chiesa" "sono cattolico ma non credo nell'infallibilità del Papa" significano solo che NON sei cattolico, al limite sei protestante, chiaro?). Sarebbe molto bello poter dire che oggi non si crede più perché si mette l'identità umana al centro di se stessi e dei rapporti con gli altri, ma non è così. Oggi non si crede perché oggi si consuma. L'identità che prima affidavo ad una chiesa, oggi me la scelgo su internet, me la pago coi debiti mastercard, la affido ad una marca ad un modello ad un jingle, oggi uno domani un altro. Quindi succede che qualcuno si senta offeso da chi critica Twitter, perché Twitter è la sua scelta di consumatore e quindi lo rappresenta, diventa parte della sua identità. Il rischio di definirsi in base ai consumi è terribile e la possibilità che questo stia già avvenendo, altissima. "Io sono un tipo Nike/Hilfiger/McDonalds/Dell/Buell e tu? Io sono più una ragazza Blahnik/Zara/Sushi/Dahon. Allora nulla da fare". Da consumatori a prodotti il passo è brevissimo. E definitivo. Meno male che c'è ancora la speranza. Pochi giorni fa guardavo un documentario, "Devil's playground", sulla vita di alcuni giovani Amish nel momento in cui, a sedici anni, vengono allontanati da casa e dalla comunità in cui hanno vissuto tutta la loro vita, per vivere un periodo da persone "normali" e poi scegliere se rientrare e battezzarsi oppure no. Se scelgono di non rientrare, sono di fatto come morti. Il 90 percento di loro rientra e vive la vita che altri hanno scelto per loro. Ma c'è una ragazza, in quel video, che molla tutti e nonostante perda la casa, i fratelli e i genitori, nonostante questo le faccia male, ha le palle di farsi la sua vita, la sua identità, le sue scelte, inseguire il suo sogno di andare finalmente al college, vivere come ritiene di fare, liberamente. Ed è una cosa bellissima. È una cosa giusta. Scaricatelo, se vi capita, tanto in televisione non lo vedrete mai.</span></div>Giovanni Angelo Jonvallihttp://www.blogger.com/profile/12228125374411092691noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-240531725108901461.post-20816194303342490252012-03-14T22:07:00.000+01:002012-03-14T22:07:23.835+01:00SPAM<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgebg-lT71eHNtG7KNDW2hTwJQ_kAkwhN2O3By6lk61vFulTg8U-A85lWlFHohVS71SuxWOXs03xaQk7JAcqEH831lmBETR0I7V3RrKxxVVFYuAnK8GbLdvFmCltiGujzUJ5tw-f2hGtqc/s1600/spam.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="275" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgebg-lT71eHNtG7KNDW2hTwJQ_kAkwhN2O3By6lk61vFulTg8U-A85lWlFHohVS71SuxWOXs03xaQk7JAcqEH831lmBETR0I7V3RrKxxVVFYuAnK8GbLdvFmCltiGujzUJ5tw-f2hGtqc/s320/spam.jpg" width="320" /></a></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">Non so se sta capitando anche a voi, ma ultimamente lo spam mi pare molto più interessante. E non parlo dei contenuti che si celano dietro ai link (a proposito, MAI cliccare sui link che appaiono nei messaggi di spam), ma del testo che, in teoria, dovrebbe invogliarvi a cliccare il mefitico collegamento. Questa settimana ce ne sono tre che di fatto creano un nuovo genere letterario:</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">Ecco il terzo classificato:</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: large;">Nuovo telefono cellulare Bastard Malenko</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">Bel nome, complimenti al reparto marketing!</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: large;">per coloro che amano ogni cosa nuova e mobile! </span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">Tipo la prima invasione di scarafaggi?</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: large;">Si tratta di un figovinki innovativo!</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">Ah, bé, allora.</span></div><br />
<div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica; font-size: large;"><br />
</span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: large;">New Malenko Bastard gia Fic</span><br />
<div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">E meno male che ti sei fermato.</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">Poi c'è il secondo:</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Helvetica;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: large;">E sai qual e la neve fresca? </span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: large;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">Diciamo che mi ero fatto un idea.</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: large;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: large;">E 'cosa assolutamente necessaria nella vostra casa! </span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">Dici? Non è che stona coi divani?</span></div><br />
<div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: large;"><br />
</span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: large;">La maggior parte Neve sul DmBB dell'ordine</span><br />
<div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: large;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">Un po' se la sono tenuta per sè.</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">E poi, rullo di tamburi, il primo classificato:</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: large;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: large;">In nome della verita e menzogna non e un peccato.</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: large;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">Non so dove vuoi andare a parare ma direi che questa l'ho già sentita.</span></div><br />
<div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: large;"><br />
</span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: large;">I medici non si consiglia l'ascolto di una banda di ottoni disteso e circondato dai parenti.</span><br />
<div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: large;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">No, in effetti anche il mio medico mi ha sconsigliato di partecipare al mio funerale.</span></div><br />
<div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: large;"><br />
</span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace; font-size: large;">Tutti i nostri problemi sul nostro rapporto con i nostri problemi.</span><br />
<div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">Confuso e tautologico. Ma maledettamente ipnotico.</span></div>Giovanni Angelo Jonvallihttp://www.blogger.com/profile/12228125374411092691noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-240531725108901461.post-89454313428939339782012-01-10T13:55:00.001+01:002012-01-10T13:56:26.703+01:00Il bacio<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNb-GEEB4e6IeJd_AVG9fsSITv0ly0yRYMEtMK9PbFfGzzIEMxIM5PYPDVKxTVdvV2ZB8pfl03F4fkyWjuUeg4pq5aD6zBW-Uo7r1UalBKjOs-vH3CkkJmPV6NLMlVTtCJgR5PF38F1Xc/s1600/2011_lacaverna.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><img border="0" height="474" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNb-GEEB4e6IeJd_AVG9fsSITv0ly0yRYMEtMK9PbFfGzzIEMxIM5PYPDVKxTVdvV2ZB8pfl03F4fkyWjuUeg4pq5aD6zBW-Uo7r1UalBKjOs-vH3CkkJmPV6NLMlVTtCJgR5PF38F1Xc/s640/2011_lacaverna.jpg" width="640" /></span></a></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">In rete si accendono piccole discussioni e, d'improvviso, mi trovo a prendere posizioni che fino a qualche tempo fa non avrei immaginato, così il pensiero si dipana e cerco di capire il perché di questo cambiamento ed il suo significato. Si parla di arte, si cita una canzone famosa di un tipo altrettanto famoso perché qualche mese dopo quel grande successo ha ucciso la propria compagna a calci e pugni. E scopro in me un rifiuto, che quella canzone era bella ma io non ho più voglia di ascoltarla, non mi interessa quanto sia triste e struggente, io non mi ci associo. Mi si ribatte che l'arte è arte indipendentemente dall'artista, una cosa con cui fino a qualche tempo fa mi sarei trovato d'accordo, e invece no, non è così, l'arte di un sadico che massacra di botte la compagna non è come l'arte di chi non lo farebbe mai ed ogni giorno affronta la vita con un sorriso aperto, scopro all'improvviso che non riesco più a separare i due ambiti e penso al racconto che mi fece anni fa una amica brasiliana. In Brasile, mi diceva, se qualcuno ti infila la lingua in bocca è da intendersi come un saluto, è sconveniente tirarsi indietro e, comunque, un bacio è sempre piacevole. Allora mi sembrò strano ma interessante, probabilmente perso in qualche fantasia su Giselle Bundchen, oggi mi chiedo invece se la premessa sia vera: un bacio, a parità di alito e tecnica, è sempre piacevole indipendentemente che a dartelo sia una donna bella e intelligente o una nazista che brucerebbe gli immigrati? E se la risposta è sì, allora il passo successivo è andare oltre il genere e dire che un bacio è un bacio che a dartelo sia la Mezzogiorno o Fabrizio Frizzi, che tanto è tutto uguale, le labbra son labbra e chissenefrega del resto. Orrore. Io non penso affatto che sia così, credo che questa specie di sineddoche per cui si prende la parte per il tutto sia indifferenza e dissociazione, non riesco a separare le labbra che baciano dalla persona che c'è appena dietro, come non riesco più a separare la canzone dalla storia del cantante omicida o le architetture di Albert Speer dal contesto in cui sono nate e dall'ideologia che esprimevano. Anche Hitler faceva acquerelli, non so come siano, non mi interessa vederli. L'arte a volte è un bacio avvelenato.</span></div>Giovanni Angelo Jonvallihttp://www.blogger.com/profile/12228125374411092691noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-240531725108901461.post-19011555083153186292011-12-31T18:05:00.001+01:002011-12-31T18:15:33.347+01:00L'anno che verrà.<div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-ioFVGluCFKk/TviK3RAIGfI/AAAAAAAACBM/AuyEb21arRE/s1600/bow-dix-new-year_opt.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="http://2.bp.blogspot.com/-ioFVGluCFKk/TviK3RAIGfI/AAAAAAAACBM/AuyEb21arRE/s400/bow-dix-new-year_opt.jpg" width="322" /></a></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">L'anno vecchio è finito e si fa tempo di bilanci, chissà perché. Che a me i bilanci verrebbe meglio farli a primavera, quando tutto rinasce e ci si lascia alle spalle l'inverno e anche allora, comunque, no. C'è stato un tempo in cui ne facevo di continuo, pesavo sulla bilancia il buono e il poco buono di ogni cosa, di ogni situazione, di ogni anno passato, oggi non è più così. Non c'è il buono o il poco buono in un anno, c'è un agire coerentemente con il proprio sentire e l'agire contro se stessi. E riguardo ai bilanci, molte cose in un anno si concludono, progetti, rapporti, opere. E molte altre cominciano, cose di cui ancora è forse presto parlare ma di cui si sono magari gettati i semi. Tutto, finché si vive, è in divenire e i bilanci sono una sezione delle onde del mare, ma le onde continuano a muoversi mentre i bilanci restano fermi, dandoci un quadro falsato della realtà. Leggendo oggi gli anni passati non vedo annate "cattive" ma momenti in cui ero perso, impaurito, sopraffatto da situazioni sulle quali non ho avuto la forza di impormi. Gli stessi eventi, avessi saputo affrontarli secondo il mio sentire e non secondo una morale o una aspettativa altrui, sarebbero stati altrettanto dolorosi ma non altrettanto distruttivi. Quindi non credo abbia senso augurare un buon 2012 a nessuno di Voi. Auguro invece a tutti la capacità di ascoltarsi sempre e la lucidità per agire in conformità con ciò che sentite. Il resto verrà da solo.</span></div>Giovanni Angelo Jonvallihttp://www.blogger.com/profile/12228125374411092691noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-240531725108901461.post-52122264190272752462011-12-28T01:20:00.000+01:002011-12-28T01:20:23.850+01:00La poesia è necessaria.<div style="color: #393939; font: 15.0px Arial; margin: 0.0px 0.0px 15.0px 0.0px;"><b>Pierluigi Cappello, Parole povere</b> </div><div style="color: #393939; font: 15.0px Arial; margin: 0.0px 0.0px 15.0px 0.0px;"><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>Uno in piedi, conta gli spiccioli sul palmo </i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>l'altro mette il portafoglio nero </i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>nella tasca di dietro dei pantaloni da lavoro.</i></div><div style="color: #393939; font: 15.0px Arial; margin: 0.0px 0.0px 15.0px 0.0px;"><i>Una sarchia la terra magra di un orto in salita</i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>la vestaglia a fiori tenui</i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>la sottoveste che si vede quando si piega.</i></div><div style="color: #393939; font: 15.0px Arial; margin: 0.0px 0.0px 15.0px 0.0px;"><i>Uno impugna la motosega</i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>e sa di segatura e stelle.</i></div><div style="color: #393939; font: 15.0px Arial; margin: 0.0px 0.0px 15.0px 0.0px;"><i>Uno rompe l'aria con il suo grido</i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>perché un tronco gli ha schiacciato il braccio</i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>ha fatto crack come un grosso ramo quando si è spezzato</i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>e io c'ero, ero piccolino.</i></div><div style="color: #393939; font: 15.0px Arial; margin: 0.0px 0.0px 15.0px 0.0px;"><i>Uno cade dalla bicicletta legata</i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>e quando si alza ha la manica della giacca strappata</i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>e prova a rincorrerci.</i></div><div style="color: #393939; font: 15.0px Arial; margin: 0.0px 0.0px 15.0px 0.0px;"><i>Uno manda via i bambini e le cornacchie</i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>con il fucile caricato a sale.</i></div><div style="color: #393939; font: 15.0px Arial; margin: 0.0px 0.0px 15.0px 0.0px;"><i>Uno pieno di muscoli e macchie sulla canottiera</i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>Isolina portami un caffé, dice.</i></div><div style="color: #393939; font: 15.0px Arial; margin: 0.0px 0.0px 15.0px 0.0px;"><i>Uno bussa la mattina di Natale</i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>con una scatola di scarpe sottobraccio</i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>aprite, aprite. È arrivato lo zio, è arrivato</i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>zitto zitto dalla Francia, dice, schiamazzando.</i></div><div style="color: #393939; font: 15.0px Arial; margin: 0.0px 0.0px 15.0px 0.0px;"><i>Una esce di casa coprendosi un occhio con il palmo</i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>mentre con l'occhio scoperto piange.</i></div><div style="color: #393939; font: 15.0px Arial; margin: 0.0px 0.0px 15.0px 0.0px;"><i>Una ride e ha una grande finestra sui denti davanti</i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>anche l'altra ride, ma non ha né finestre né denti davanti.</i></div><div style="color: #393939; font: 15.0px Arial; margin: 0.0px 0.0px 15.0px 0.0px;"><i>Una scrive su un involto da salumiere</i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>sono stufa di stare nel mondo di qua, vado in quello di là.</i></div><div style="color: #393939; font: 15.0px Arial; margin: 0.0px 0.0px 15.0px 0.0px;"><i>Uno prepara un cartello</i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>da mettere sulla sua catasta nel bosco</i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>non toccarli fatica a farli, c'è scritto in vernice rossa.</i></div><div style="color: #393939; font: 15.0px Arial; margin: 0.0px 0.0px 15.0px 0.0px;"><i>Uno prepara una saponetta al tritolo</i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>da mettere sotto la catasta e il cartello di prima</i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>ma io non l'ho visto.</i></div><div style="color: #393939; font: 15.0px Arial; margin: 0.0px 0.0px 15.0px 0.0px;"><i>Una dà un calcio a un gatto</i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>e perde la pantofola nel farlo.</i></div><div style="color: #393939; font: 15.0px Arial; margin: 0.0px 0.0px 15.0px 0.0px;"><i>Una perde la testa quando viene la sera</i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>dopo una bottiglia di Vov.</i></div><div style="color: #393939; font: 15.0px Arial; margin: 0.0px 0.0px 15.0px 0.0px;"><i>Una ha la gobba grande</i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>e trova sempre le monete per strada.</i></div><div style="color: #393939; font: 15.0px Arial; margin: 0.0px 0.0px 15.0px 0.0px;"><i>Uno è stato trovato</i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>una notte freddissima d'inverno</i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>le scarpe nella neve</i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>i disegni della neve sul suo petto.</i></div><div style="color: #393939; font: 15.0px Arial; margin: 0.0px 0.0px 15.0px 0.0px;"><i>Uno dice qui la notte viene con le montagne all'improvviso</i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>ma d'inverno è bello quando si confondono</i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>l'alto con il basso, il bianco con il blu.</i></div><div style="color: #393939; font: 15.0px Arial; margin: 0.0px 0.0px 15.0px 0.0px;"><i>Uno con parole proprie</i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>mette su lì per lì uno sciopero destinato alla disfatta</i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>voi dicete sempre di livorare</i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>ma non dicete mai di venir a tirar paga</i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>ingegnere, ha detto. Ed è già</i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>il ricordo di un ricordare.</i></div><div style="color: #393939; font: 15.0px Arial; margin: 0.0px 0.0px 15.0px 0.0px;"><i>Uno legge Topolino</i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>gli piacciono i film di Tarzan e Stanlio e Ollio</i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>e si è fatto in casa una canoa troppo grande</i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>che non passa per la porta.</i></div><div style="color: #393939; font: 15.0px Arial; margin: 0.0px 0.0px 15.0px 0.0px;"><i>Uno l'ho ricordato adesso adesso</i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>in questo fioco di luce premuta dal buio</i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>ma non ricordo che faccia abbia.</i></div><div style="color: #393939; font: 15.0px Arial; margin: 0.0px 0.0px 15.0px 0.0px;"><i>Uno mi dice a questo punto bisogna mettere</i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>la parola amen</i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>perché questa sarebbe una preghiera, come l'hai fatta tu.</i></div><div style="color: #393939; font: 15.0px Arial; margin: 0.0px 0.0px 15.0px 0.0px;"><i>E io dico che mi piace la parola amen</i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>perché sa di preghiera e di pioggia dentro la terra</i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>e di pietà dentro il silenzio</i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>ma io non la metterei la parola amen</i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>perché non ho nessuna pietà di voi</i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>perché ho soltanto i miei occhi nei vostri</i><span style="font: 15.0px 'Lucida Grande';"><br />
</span><i>e l'allegria dei vinti e una tristezza grande.</i></div><div style="color: #393939; font: 15.0px Arial; margin: 0.0px 0.0px 15.0px 0.0px;">"Parole povere" da Mandate a dire all'Imperatore</div><div style="color: #393939; font: 15.0px Arial; margin: 0.0px 0.0px 15.0px 0.0px;"><br />
</div><div style="color: #393939; font: 15.0px Arial; margin: 0.0px 0.0px 15.0px 0.0px;"><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;">Pierluigi Cappello, uno dei poeti viventi più importanti a livello mondiale versa in una situazione ignominiosa. E' su una sedia a rotelle senza assistenza e vive ancora in un prefabbricato del 1976 anno del terremoto in Friuli. Si chiede gli venga attribuita la pensione che la legge Bacchelli prevede. Perfavore, tutti,scrivete una mail a: presidente.consiglio@regione.fvg.it con il testo: </span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;">Sostengo la proposta <span class="text_exposed_show" style="display: inline;">di assegnazione dei benefici previsti dalla legge Bacchelli al poeta Pierluigi Cappello.</span></span></div><div style="color: #393939; font: 15.0px Arial; margin: 0.0px 0.0px 15.0px 0.0px;"><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;">Inondiamo la casella postale!!!</span></div><div style="color: #393939; font: 15.0px Arial; margin: 0.0px 0.0px 15.0px 0.0px;"><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;"><span class="text_exposed_show" style="display: inline;">Mi rivolgo anche agli artisti,giornalisti e chiunque tra i miei contatti,firmate e fate girare perfavore.<br />
L'arte, la cultura, ha bisogno della sua poesia.<br />
Grazie.<br />
<br />
Condividete e fate condividere.</span></span></div><div style="font: normal normal normal 15px/normal Arial; margin-bottom: 15px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><span class="Apple-style-span" style="line-height: 18px;">Questo appello non è mio, l'ho raccolto in rete, ma lo condivido pienamente. Di quasi tutto si può fare a meno, ma la poesia è necessaria.</span></span></div>Giovanni Angelo Jonvallihttp://www.blogger.com/profile/12228125374411092691noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-240531725108901461.post-7717682907393424702011-12-26T01:39:00.000+01:002011-12-26T01:39:28.176+01:00Invece.<div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">Stasera volevo chiudere il blog. Avevo già scritto il post, spiegando tutte le ottime ragioni per cui avevo maturato la decisione, del resto intuibile da tempo visto che scrivo sempre meno. Stavo per cliccare su pubblica ma ho aspettato, atteso, cercato qualcos'altro da fare. E procrastinando mi è capitato tra gli occhi un post di Sul Divano, ho seguito la traccia e all'improvviso c'era questa cosa che non si può non condividere, e la voglia di chiudere il blog mi è passata. Forse vivere spesso è così, resistere il tempo necessario a che il mondo ti stupisca un'altra volta, saper procrastinare quanto basta a ritrovare il desiderio di condividere qualcosa. Soprattutto, forse, avere la speranza che qualcosa in grado di meravigliarti esista, e stia aspettando te. Allora per stasera non si chiude. Si posta questo; invece.</span></div><div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><br />
</span></div><div style="text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="225" mozallowfullscreen="" src="http://player.vimeo.com/video/34082328?title=0&byline=0&portrait=0" webkitallowfullscreen="" width="400"></iframe><br />
<a href="http://vimeo.com/34082328">Happy 2012 from Alienatio</a> from <a href="http://vimeo.com/user710522">ALIENATIO</a> on <a href="http://vimeo.com/">Vimeo</a>.<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;"><br />
</span></div>Giovanni Angelo Jonvallihttp://www.blogger.com/profile/12228125374411092691noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-240531725108901461.post-42389206422978967682011-12-15T07:28:00.001+01:002011-12-15T07:28:07.298+01:0014/11/2011<div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">C’è molta gente, la piazza lentamente si è riempita, per metà sono nati in italia per metà altrove, ma sono due metà che convivono fianco a fianco, niente gruppi o capannelli, molti sono da soli, qualcuno in coppia. Negli sguardi di tutti, una domanda inespressa, uno stupore doloroso, una ferita che aspetta una risposta. Parlano uno dopo l’altro, le prime parole che ascolto sono di ringraziamento e mi procurano un senso di forte straniamento. Ringraziano gli italiani, che per la grande maggioranza sono lì e non sono come il pazzo che ieri ha ucciso due persone soltanto per il colore della loro pelle. Penso che vorrei tanto crederci e mi dico che sì, forse non sono proprio come quello lì, che ha agito una pulsione di annullamento che diventa omicidio, ma sono intrisi, contaminati, immersi in quella cultura che a quella azione, a quella pazzia ha dato la carica come a un pupazzo a molla. Parla qualcun altro e le prime parole sono bellissime. Nella lingua senegalese non esiste la parola straniero, esiste solo la parola ospite. Penso ai giapponesi, che non hanno nel vocabolario la parola trasgressione e per un’attimo mi sembra che la lingua sia una chiave perfetta per capire una cultura. Nessuno è straniero al mondo. La voce continua e parla dei compagni senegalesi, nostri ospiti e che in passato abbiamo trattato fin troppo male, parla degli appartamenti affittati in nero a quindici, venti persone ammassate, delle ronde antiabusivi volute dal comune, del rispetto che si deve all’uomo prima che alla legge. E’ il capo dei carabinieri che parla, e mi stupisco ancora una volta di sentire in bocca a chi rappresenta una istituzione militare storicamente vicina ai regimi parole come i nostri compagni senegalesi. Ma sbaglio io, perché anche lui è un uomo, prima del rappresentante di una istituzione. Poi arrivano loro. Li vedo da lontano, riconoscendoli per come si muovono più e prima che per il resto. Capelli corti, robusti, l’aria strafottente di chi non è lì per ascoltare. La donna col microfono sta parlando dell’uomo che ieri ha provocato tutto questo e uno di loro urla “Era solo un fascio!”, e anche questa è violenza. si dividono a gruppi di tre e si incuneano tra la folla, tenendosi continuamente in contatto con gli occhi. Poi sul palco arriva il loro capo e parla di responsabilità politiche, fa i nomi delle associazioni neofasciste che l’uomo di ieri frequentava e dalla claque partono applausi e urla, qualcuno lo prega di andarsene, non siamo lì per questo, a malincuore lascia il microfono e dalla solita claque parte una specie di motto imparato a memoria. Non ricordo cosa dicesse ma non ha importanza. Perché a quel punto se ne sono andati, indifferenti al motivo per cui noi tutti eravamo lì. Casapound o CPA è la stessa roba, quando diventa ideologia, quando porta a un “noi e loro”, quando passa avanti all’essere umano allora diventa la stessa merda che ha portato noi tutti ad essere qui oggi, perché un pazzo ha smesso di vedere uomini e donne ma ha cominciato a dividere il mondo in bianchi e neri. In senegalese la parola straniero non esiste, prendiamo esempio e cominciamo a cancellarla dai vocabolari, rifiutiamola.</span></div>Giovanni Angelo Jonvallihttp://www.blogger.com/profile/12228125374411092691noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-240531725108901461.post-47488892611674895722011-11-06T23:39:00.002+01:002011-11-07T00:36:56.854+01:00Melancholia<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/xWQ2YZG8kcA?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div><br />
<div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: large;">Se non siete sicuri se andare o no a vedere questo film, gustatevi il video qua sopra e risparmiatevi gli otto euri del biglietto. Tutto quanto il film ha da dire, nel bene e nel male, lo trovate lì, nei primi minuti del prologo. E di cose belle, in quegli otto minuti, secondo me ce ne sono. Il problema sono l'altra ora e cinquanta minuti di film, equamente divisa in due capitoli dedicati rispettivamente al personaggio di Justine (Kirsten Dunst) e a quello della sorella Claire (Charlotte Gainsbourg). Di cosa parla, Melancholia? E' la storia di una persona (la Dunst) affetta da una profonda depressione, che alla festa del matrimonio riesce ad abbandonare il marito, a mollare il lavoro, a con uno sconosciuto qualcosa che non è neppure scopare, è solo annichilimento, implacabile autodistruzione. la cosa è più comprensibile una volta incontrati mamma e papà (Charlotte Rampling che ripete ossessivamente esci subito da qui alla figlia angosciata è agghiacciante). Justine non sa vivere, non sa più alzarsi dal letto, non sa prendere un taxi, tutto intorno a lei, persone che si muovono in un benessere che le separa dalla realtà, senza niente da fare se non girare intorno al proprio ombelico. Justine è intelligente e l'intelligenza è la sua chiave, in due occasioni se deve offendere qualcuno usa la parola stupido, perché lei stupida non è e vede quindi chiaramente che moriremo tutti con la stessa inutile chiarezza con cui riesce a contare i fagioli. La morte infatti è il tema del film, ossessione della protagonista, impersonata dal pianeta Melancholia che ci investirà. Non c'è alcun luogo dove scappare, dice Trier, da questa vita non usciremo vivi. Il che è abbastanza ovvio per una buona percentuale di noi senza che sentiamo il bisogno di urlarlo a degli sconosciuti per ore. Quando la morte si avvicina e diventa ovvia per tutti, Justine recupera una parvenza di normalità, sfoggia una razionalità che sembra renderla superiore mentre è solo il segno di un distacco da qualunque sentire, nella morte sembra trovare conforto, è ciò a cui tende e infatti la vediamo masturbarsi, di notte, alla luce del pianeta che ci investirà (a proposito, belle tette la Dunst, non ci avevo mai fatto caso). Anche il marito di Claire (Kiefer Sutherland finalmente meno bolso del solito) è molto razionale e infatti una volta avuta la prova che moriremo tutti, corre a suicidarsi nella stalla. In effetti, perché aspettare? E' davvero tutta qui la domanda che pone il film: Trier ripropone la domanda che Camus introduce nel Mito di Sisifo, ovvero se di fronte al fatto che comunque morremo, abbia senso o no rimandare il suicidio. Eppure il film offre spunti di riflessione, innanzitutto sulla depressione, che è evidentemente la forma suprema di egoismo, in cui gli altri, semplicemente, non esistono o non hanno alcun reale impatto sulla vita della protagonista. Anche nei confronti della religione, Trier sembra assumere un atteggiamento di delusione: Justine parla della vita sulla terra come "cattiva" e parla per categorie di bene/male, la madre sembra pregare a mani giunte in camera sua ma sta solo facendo stretching e, alla fine del film, Justine che ha negato alla sorella l'illusione di un senso nella bellezza ("Potremmo aspettare in terrazzo, bevendo vino e ascoltando Beethoven"), inventa una caverna magica fatta di rami per il nipotino, un luogo capace di proteggerli, e lì aspetteranno la fine, tenendosi per mano. Fine che arriva, ovviamente, incenerendoli: la menzogna magica, religiosa, dice Trier, è buona solo per i bambini. Ma il vero punto di riflessione è l'apparente incapacità del regista di farsi una ragione di un semplice dato di realtà: poiché siamo nati, moriremo. Superare questo punto e andare oltre rappresenta un passo importante nella maturità che Trier, evidentemente, deve ancora compiere.</span></div>Giovanni Angelo Jonvallihttp://www.blogger.com/profile/12228125374411092691noreply@blogger.com4